giovedì 4 novembre 2021

Le albe dell'autunno

Le albe dell'autunno non sono
di questo mondo monocorde.
Nascono altrove, coi sogni e
danzano su foglie gialle e rosse.
Cariche dei diecimila colori
arraffati alla primavera
per allietare il viaggio di Kore,
verso melograni dolci e amari.
Le albe dell'autunno non sono
appiccicose apoteosi del Sole
che d'estate rovinano il sonno.
Sono pesante rugiada fredda,
che segue il giorno di pioggia
e avvolge silenziosamente, così
senza motivo, voglia o dispiacere
rami nudi, erba molle e foglie.
Tutto il mondo ne è ammantato, 
come fosse la pelle di tutto.
Un delicato Sole tiepido, 
tra sbuffi di vapore e foschia,
brilla e rimbalza ovunque
tra effimeri diamanti di rugiada.
Occhi addormentati faticano
a reggere la gloriosa luce,
indecisi: difendersi o godere?
Le albe dell'autunno non sono
le sfuggenti e gelide vergini
albe del generale inverno, che 
di giorno in giorno scappano via
negandosi alla vista e al ricordo.
Loro sono dolci compagne fresche 
che cullano gli ultimi sogni e
fedeli, come umano non può,
ci accompagnano tutti i giorni,
e sorgono sempre più tardi,
per donare tutte le sfumature
degli stupendi diecimila colori 
e mostrar che non serve speranza
per godere di tutta la bellezza.
Le albe dell'autunno non sono
primaverili sonori inni alla vita 
di canti d'uccelli, ronzii d'insetti,
versi cani, gatti e altri innamorati.
Vivono l'intimo, sonnecchioso 
fine e amorevole sussurro,
che la civiltà non può rovinare.
Lo strazio velenoso dei motori,
quello sgraziato starnazzare  
dei telefoni ingombranti
e le loro appendici umane
svanisce davanti alla rugiada,
piccola goccia effimera spara 
gli arcobaleni adamantini
strappati via al Sole morente.

Le albe dell'autunno sono........

Sono fatte della tristezza strana,
quella malinconica dolcezza
che riscalda il cuore, sì freddo
e velato di rugiada, ma vivo.
Sono un sorriso nostalgico, 
infreddolito ma luminoso, 
come la chiara rugiada al Sole.
Sono mani fredde che si ritrovano
e scambiano calore, con la bocca.
Sono quell'abbraccio inatteso

Marco Drvso

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