lunedì 4 maggio 2009

E se fosse solo propaganda?

Ieri, colto dall'enfasi del momento mi sono messo a sputare merda sugli uomini, inteso il sesso maschile, cadendo preda della propaganda di questi anni che vuole uomo=male, donna=bene. Potremmo dire che sia il ricorso storico di uomo=santo, donna=strega, di seicentesca memoria.
Da qualche tempo, su FB, seguo le notizie veicolate da un certo Gianni Furlanetto, un attivista della parità dei diritti genitoriali tra uomo e donna e mi sto ponendo domande.
A costo di andare controcorrente, accusatemi pure di essere uno sporco maschilista, carogna, anacronistico, etc, etc, etc, vien da domandarsi: appurato che la visione seicentesca era sbagliata, non è che sia sbagliata anche quella novecentesca?
È un dato di fatto che in politica, ad esempio, il corporativismo maschile sia un problema, ma anche la rivalità femminile non genera buone cose. Basta osservare il mondo per rendersi conto che chiunque salga al potere, il risultato è analogo. Tra Fossa e Marcegaglia, non vedo grandi differenze, tanto per parlare di confindustria...
La mia fortuna, nella vita, è aver sempre parlato con tutti, sfruttando la capacità di immedesimarmi nel prossimo, assimilandone il punto di vista. Ho parlato con persone di ogni genere, traendo sempre grandi insegnamenti. Anche dal più becero degli ultras ho imparato qualcosa. Tante volte fingo di credere alle cose che mi si dice, per il gusto di vedere fin dove può arrivare una persona. Nell'assimilazione del punto di vista è compresa la lettura del corpo e l'esame di coerenza (i bugiardi sono le persone con la memoria più lunga): ottimi sistemi per sapere se l'interlocutore menta o sia semplicemente cazzaro (non dico che io sia difficilmente fregabile, anzi...).
Gli uomini sparlano delle donne, le donne sparlano degli uomini, i rossi insultano i neri e viceversa, secondo l'abituale schema dei guelfi e ghibellini. Poi, talvolta, capita di parlare con persone dalla mente aperta (nei prox giorni parlerò dell'incontro di domenica con un signore cieco, avvenuto sulla 72, un momento epocale per la mia crescita). Quelli di mente aperta sanno insultare la propria categoria, applicando il motto: prima la trave nel mio occhio, poi penso alla tua pagliuzza. Non avete idea di cosa dicano le donne di loro stesse e di come sappiano auto criticarsi gli uomini (sull'ultima questione, confrontare il post precedente).
E qui si casca sempre nello stesso adagio: gli uomini e le donne sono uguali. Siamo tutti schifosamente umani, con i nostri pruriti peccaminosi, la nostra gozza ingordigia, la chiara ipocrisia, il malcelato razzismo, la marcata voglia di distruggere.
Il male è solo questione di propaganda. Tutti sanno dei padri violenti, poi si scopre che il 70% delle violenze domestiche sui bambini sono opera della madri (dati USA). Con questo non voglio dimostrare nulla, tranne il fatto che la propaganda fa miracoli.
Che noi uomini siamo delle bestie, sono il primo a riconoscerlo. Siamo infantili, pigri, giocherelloni, in parole semplici: bambini maggiorenni; non è così male... Ovviamente c'è anche chi fa di peggio e sono molti.
Arrendiamoci all'evidenza: smettiamo di chiederci se sia meglio XY o XX e cominciamo a ragionare in termini di umana specie! Non è certo un cromosoma o la posizione dei genitali a fare differenza. Ci sono stronzi, brave persone, carogne, samaritani, ladri e onesti, e sono uomini e donne, indistintamente. Impariamo a curare il nostro mondo, cercando le somiglianze, anziché le differenze.
È bello essere diversi, si chiama, impropriamente, biodiversità ed è ciò che ci arricchisce dal punto di vista sociale e genetico; purtroppo, in un mondo malato, è ciò che ci divide. Il disprezzo tra le persone, cagionato dalla diversità sessuale, politica, etnica è quanto di più deleterio ci sia. Non sappiamo gioire della diversità, traendone forza, valorizzandola quanto merita e ricercando le similitudini, per ricordarci che siamo tutti figli di Lucy.
Che senso ha un mondo di soli uomini o sole donne? Che perdita sarebbe la scomparsa degli africani o degli europei o degli asiatici! Che gusto c'è nel parlare di politica con chi la pensa come te?
Quanto ho scritto ieri si può applicare alle donne, con termini diversi.
Cerchiamo la gente giusta e capace, senza preoccuparci del loro corpo, limitandoci alle loro idee, perché siamo tutti umani e le differenze le abbiamo nel modo in cui usiamo il cervello. Non esiste una categoria malvagia e una buona, esistono solo persone buone o persone malvagie, il resto è solo propaganda.

Marco Druso

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