L'autunno è cambiato tanto, negli anni. Ricordo le vendemmie di settembre i nebbioni di ottobre e i ghiacci novembrini di quando ero bambino. Tutte cose che non esistono più, al contrario delle zanzare che ancora rompono le scatole.
Due cose, però, non cambiano mai: i colori caldi della natura che si prepara al sonno e il Sole che finisce il suo cammino, giungendo alla morte al solstizio d'inverno; quando risorgerà e con lui la vita in questo emisfero.
Le serate autunnali sono le più lunghe e malinconiche e ogni giorno si perdono ore di luce, ma non vi è tristezza. È una dolce malinconia, che a modo suo scalda il cuore. Un buio che accompagna i primi freddi e ci rende sonnolenti e innamorati, forse l'unica stagione in cui invidio chi ha qualcuno, con cui condividere queste dolci tenebre. Per noi solitari, un po' per scelta, un po' per avversa fortuna, è un piacevole momento di riflessione, condito dei magnifici colori della natura morente e degli interminabili tramonti; la cui bellezza è tanto struggente da regalare sorrisi dagli occhi umidi. Sono i momenti in cui si ripensa da chi si è scappati, perché non si credeva di poter essere amati, chi si è abbandonato, perché si aveva aperto il cuore alla persona sbagliata e chi si è lasciato andare, perché una stagione era finita.
Le persone cominciano a coprirsi con cappotti, sciarpe e cappelli variopinti, come se volessero illuminare un mondo che si spegne e chi può si stringe per condividere il calore con chi ama e inseme ai colori accendono le luci, quelle che nella tradizione servono a dare forza al Sole: usanze ancestrali, ormai diventate parte di noi.
Se dovessi scegliere il colore dell'autunno, direi il rosso, abbinato ad altri nelle varie parti di questa stagione che tanto amo. L'oro è il colore di settembre e della prima metà di ottobre (ultimamente il verde tende a resistere più del dovuto). Un oro puntellato di rosso, che ad un certo punto vira al marrone illuminato da un cielo carminio. Dalla fine di ottobre, fino alle prime settimane di novembre, dominano il grigio e il nero, ma ancora rosso è padrone: le lunghe albe e i lunghi tramonti, le decorazioni delle prime feste. Un rosso che si insinua dappertutto, come un protagonista invisibile. Infine arriva l'arcobaleno di luci dei giorni che precedono il solstizio, in cui ancora il rosso è signore indiscusso.
Rosso è il colore dell'autunno, la stagione dei mille colori, che può rivaleggiare con la verde primavera.
Rosso è il colore del cuore, che improvvisamente non ha più paura di battere e scavalca la mente e sceglie di tornare a vivere, proprio poco dopo essere stato spezzato ancora una volta, ma questa volta non piange, anzi gioisce del suono che fa e di quanto vuole ancora donare e si domanda come possa essere stato muto per tanto tempo e intanto si emoziona coi colori dell'autunno, aspettando il suo solstizio.
Marco Drvso
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