Il cielo, in lontananza, si fa del colore dell'acciaio, mentre le nuvole coprono il Sole, sospinte da un vento implacabile, che sferza le verdi fronde; simili a verdi lance, che si stagliano superbe verso il cielo, ondeggiando con indifferenza al vento.
Le foglie sbattono come migliaia di mani, accompagnate dal rumore delle persiane e vari oggetti che volano via, schiantandosi al suolo e le nuvole nere si illuminano della danza delle folgori, ma ancora non si sente il grido del tuono.
Infine giunge la notte. Il cielo è nero, il vento si è fermato: pochi minuti per gli ultimi preparativi.
Arriva il primo scroscio, che solleva il caldo odore di pioggia, ma dura solo un istante. Gli uccelli tacciono, persino la mosca più fastidiosa è andata cercare un riparo.
La folgore fende le tenebre col chiarore di cento soli e il suo boato squarcia l'aria con la possanza del suo grido: inizia il temporale!
La natura che si scatena è stupenda. Adoro i suoni e i colori del temporale.
Prendersi un momento di intimità, per ascoltare quel magnifico concerto, osservando la danza degli elementi è un piacere unico. Uno spettacolo che ha affascinato l'umanità per millenni, non a caso il tuono e il Sole sono stati usati per indicare alcune delle divinità più potenti.
Nulla può opporsi alla sua potenza, persino il nostro mondo tecnologico si inchina timoroso e spera di passarne indenne. La natura è potente, incontrollabile e magnifica e ci ricorda che siamo parte di lei e non possiamo sperare di dominarla.
La sua bellezza è pari alla sua forza. Ci dona i suoi frutti e la sua bellezza, poi ci colpisce senza pietà, distruggendo ogni nostra velleità. Questa è la natura: una forza pura, priva di coscienza (o altre strambe idee che dominano il parlare comune), che segue le rigide regole del nostro universo, senza guardare dove doni o dove colpisca, ma la sua bellezza, nel creare e nel distruggere, è sempre struggente.
Marco Drvso
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