mercoledì 3 febbraio 2021

L'abbraccio della Luna

Ieri sera ho assistito ad uno spettacolo unico, il cui ricordo ancora mi segue.
Stavo guardando la tv, cazzeggiando sui social, sdraiato sul mio letto: subdoli sistemi per non annegare nel flusso dei pensieri. Talvolta capita di trovarsi a nuotare tra idee, ricordi, sensazioni, senza un motivo valido e un buon sottofondo aiuta a non esserne sopraffatto. Azioni meccaniche, come far finta di seguire un film già visto o sfogliare stupidate su internet. Facce, suoni, parole, ricordi, per tenere a distanza altre facce, suoni, parole e ricordi, che non hai voglia di incontrare.
Qualcosa ha attirato la mia attenzione dalla finestra alla mia destra. Qualcosa di un colore che definirei ocra dorato, sembrava guardarmi da fuori. La prima è stata una occhiata casuale e distratta, ma qualcosa mi ha catturato. Pochi istanti dopo, ho spento la tv, riposto il telefono, spento la luce e spostata la tenda.
Nel cielo nero brillava una Luna che toglieva il fiato. Non so come abbia reagito quando ho scoperto la sua presenza in cielo, ma sono quasi certo di aver provato una sensazione simile.
Tre quarti di Luna calante che dominava il cielo, con la gobba completa che puntava a oriente, simile a un dondolo reclinato e la metà leggermente coperta dall'ombra della Terra sembrava una calotta. Le due curve formavano qualcosa di simile ad un occhio uscito da un racconto. 
Il suo colore era insolito. Abbastanza bassa sull'orizzonte da brillare di una luce giallognola e tenue, che la rendeva meravigliosa. Sembrava danzare nel cielo solo per me.
Tutto il ciarpame cerebrale si era dissolto, i muscoli rilassati e credo che stessi sorridendo. La Signora della notte, Regina dei sogni, sembrava ricambiare il sorriso e mi abbracciava con i suoi raggi.
I rami spogli degli alberi in giardino, le luci della città e l'oscurità del cielo componevano la giusta cornice di tale spettacolo. Un panorama anonimo creato per svanire al cospetto della sua magnificenza, insieme a tutti quei pensieri inutili.
Mi sono domandato se fossi l'unico a perdermi davanti a tanta bellezza, se altre persone stessero godendo quella bellezza che toglieva il fiato e scaldava il cuore.
Ho scritto un pensiero che ho affidato ai social e mi sono messo a letto, coperto da quella stupenda luce dorata. Anche con gli occhi chiusi, sentivo su di me la sua luce, che illuminava le mie palpebre. Un abbraccio dolce e malinconico, che mi cullava e scaldava il cuore, ma mi faceva sentire tremendamente solo. Come si fa a vivere certi momenti, senza una persona con cui condividerli, senza perderne qualcosa?
Stasera la coltre copre il cielo, ma non riesco a scordare la Regina dei sogni che ieri è venuta da me, per vegliare sul mio sonno e donarmi un viaggio nel folle mondo onirico: privo di regole, dove la ragione non è ammessa e si è soli, con il proprio io più vero. Un mondo che svanisce all'alba, ma in eterno danza tra la polvere lunare.

Marco Drvso

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