Suppongo che questa formula, CH3N-CO, e i nomi Warren Anderson e Bhopal, non dicano molto.
La prima è chiamata isocianato di metile, è un composto utilizzato per produrre pesticidi e rientra tra i composti più tossici sul mercato chimico. Il secondo è un manager americano (da non confondersi con il premio nobel per la fisica Philip Warren Anderson) a capo della Union Carbride. Il terzo è il nome della capitale del Madhya Pradesh, uno degli stati che compone la federazione indiana.
Fino a qualche anno fa, quel nome era sconosciuto anche a me. Scoprii l'esistenza di questo personaggio, guardando uno spettacolo di Marco Paolini, riguardo il disastro di Bhopal. Lo spettacolo terminava con immagini dell'11 settembre, prese in India: persone con cartelli recanti scritte come questa "Voi prendetevi Bin Laden, a noi dateci Anderson".
Lo ammetto: quelle immagini erano troppo ghiotte per non stimolare la mia curiosità.
In sintesi il fatto. Era il 2/12/1984, quando dallo stabilimento della Union Carbride sito a Bhopal, si liberarono, magicamente, circa 40 tonnellate del simpatico composto che da il nome a questo post.
Fu una carneficina, di cui si pagano ancora gli effetti, in termini di vite, inquinamento e malformazioni. Se ne parla come della Hiroshima chimica.
Ad Hiroshima fu la follia della guerra, a Bhopal la causa fu l'ingordigia dei manager americani, che per aumentare il profitto, ridussero all'osso la manutenzione dell'impianto e il personale specializzato.
Il composto, in fase gassosa, non è tossicissimo, il problema è quando si lega con l'acqua. Per uno degli scherzi del destino, quella notte durante alcune operazioni sulle condotte, dell'acqua si riversò nelle vasche che contenevano il composto, liberando la nube sulla bidonville di Bhopal (quando si dice la sfiga). Si ebbe la reazione che trasforma l'isocianato di metile in acido isocianico (parente prossimo dell'acido cianidrico, famoso nel mondo per i suoi sali, chiamati cianuri).
Mi colpì, durante le mie veloci ricerche, che una simile catastrofe fosse quasi sconosciuta, malgrado non avesse nulla da invidiare, tristemente, al disastro che colpì Cernobyl, due anni dopo. Scartabellando, mi resi conto dei diversi pesi e delle misure elastiche usate nel mondo.
Cernobyl era in URSS (con tutto quel che comporta in termini di propaganda), in piena guerra fredda e, soprattutto, vicino all'Europa. Avevo 6 anni, ma ricordo ancora nitidamente che rottura era la questione della nube radiattiva (così la vedevo all'epoca), che mi impediva di giocare all'aperto e obbligava tutti a certe misure di prevenzione. Crescendo mi resi conto della reale portata dell'evento e di quanto fossi fortunato. Ancora se ne parla.
Di Bhopal neanche una parola.
In fondo chi si preoccupa di qualche decina di migliaia di morti, qualche centinaio di migliaia di intossicati e danni all'ambiente e alla popolazioni future, in una regione dell'India centrale? Perché interrogarsi sul fatto che un'industria chimica occidentale non aveva messo in funzione i più elementari sistemi di sicurezza? Chi sono quattro straccioni, davanti a un colosso imprenditoriale AMERICANO? Gli yankee sono i buoni: lo abbiamo imparato in centinaia di film. Quando la colpa è loro, basta organizzarsi e trattare la questione all'italiana...
Mentre cadevano le Twin Towers a New York e il mondo iniziava la sua caccia a Bin Laden, Anderson giocava tranquillamente a golf negli Stati Uniti. Lui ha fatto solo cinque volte i morti del saudita, ma lui è americano, lui può. Ha addosso un mandato di cattura, ma figuriamoci se qualcuno tocca un manager americano, malgrado sia stato riconosciuto come il colpevole di tutto e condannato per omicidio.
A questo mondo esistono vittime di serie A e di serie B.
Temo di essere scaduto nel retorico, scusate...
Sono passati 25 anni da allora e la gente continua a morire e sopravvivere sopra i gentili regali della Union Carbride. Non è stata fatta la bonifica, non sono stati pagati i danni e i responsabili sono ancora tutti a casa.
Se queste sono la giustizia e l'uguaglianza che esportiamo, forse è meglio restare a casa.
Marco Drvso
1 commento:
Senza andare tanto lontano hai mai sentito parlare del mesotelioma pleurico? L´amianto ha già ucciso decine di migliaia di persone, nel mondo. Solo adesso si è cominciato a parlarne. A casale monferrato un migliaio di morti, lavoratori alla eternit o anche solo residenti nella città.ma se ne prevedono 100.000 nel futuro perchè il periodo di latenza è lunghissimo. E i proprietari miliardari svizzeri? Nel frattempo sono diventati i guru dello sviluppo sostenibile. che vergogna!!
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