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venerdì 2 dicembre 2011

Governo tecnico

Difetto italico: quando tutto va male, ci si affida anima e culo al principe straniero.
Qualche volta va bene, qualche volta va male. Non esprimo giudizi sul governo, per ora,  ma uno sulla classe politica sì: questo governo è la prova del loro fallimento.


Marco Drvso

lunedì 24 gennaio 2011

Sempre più demotivato

Questo è l'argomento del mese... che depressione!
Tutti ne chiedono, giustamente, le dimissioni, a gran voce. Però, c'è un dubbio che mi assale: è lui il problema o ne è solo la personificazione?

Marco Drvso

sabato 16 ottobre 2010

Anticalcare islamico

Costante della civiltà umana, in tutte le sue forme, è la ricerca del nemico, questa figura rassicurante che piace alle masse e attizza i potenti. Sia questo un'entità maligna, una personaggio di idee diverse, un'etnia scomoda, il colesterolo, il calcare o Paperino, non conta: l'importante è che ci sia un nemico da eliminare.
Trascurando i deliri leghisti et similia, tutti i giorni siamo bombardati da messaggi violenti contro qualcosa, tipo l'insetticida che ammazza stecchito, il detersivo che uccide le macchie, l'anticalcare che distrugge le incrostazioni, quello che dice no al colesterolo, etc.
A voler ben guardare, è istigazione alla violenza.
L'altro giorno stavo pulendo il bagno, ho preso l'anticalcare, antibatterico, antisalcazzo, con un nome inquietante e mi sono avvicinato al vater. Quando ha letto il nome, è ssltato sul bidet e mi ha riempito di insulti "Sei scemo? Dopo tutte le armi chimiche che mi fai ingoiare, ora spari?" mi ha gridato. Io ho provato a spiegargli che era un antiditutto per la massima igiene e lui mi ha risposto "Con tutto quello che scarichi dall'Anolo Etero, credi che qui possa sopravvivere qualcosa?" a quel punto, umiliato dal mio cesso (che mostra di saper giocare con le parole, molto meglio di me), sono andato a spararmi con l'antivattelapesca.
Poi ci sono gli anti, i miei preferiti. Gli antifascisti, anticomunisti, antislamici, antcristiani, antisemiti, antidemocratici, antimaschilisti, antifemministi, anticalcare, antipiretici, antiemorroidali, antibiotici, antipatici e i miei preferiti: gli antiviolenza (visto il nome, sono anche antisintassi e antilogica). Mai, che mi riesca di beccare un pro...
Anziché essere antinquinamento, non si potrebbe essere a favore dell'ambiente, ad esempio?
Di questa costante ricerca del nemico si sono pasciuti i governi mondiali, da sempre, propinando il giusto nemico per ogni epoca e, puntualmente, il popolo ha abboccato. Sarà che sono maestri della comunicazione, creatori di meme e abili utilizzatori del filo bianconero di cui ho discusso nel post precedente (mi scuso per la scarsa qualità sintattico-grammaticale del suddetto post: era un mezzo sfogo).
Alle volte sembra che senza un nemico non si possa stare. Va bene che Lui disse "molti nemici: molto onore", ma io (pur essendone un estimatore) ho sempre ritenuto più corretto "molti nemici: forse hai un carattere di merda".
Mi piacerebbe che le persone incontrassero i propri nemici e provassero (adesso bestemmio) a parlarci, magari scoprirebbero che (altra bestemmia in arrivo) non sono tanto diversi da loro e c'è modo di convivere e, magari, (bestemmia massima) perseguire obiettivi comuni, che non implichino eliminare un terzo...
Se poi vi piace digrignare i denti, sbavando, mentre lanciate anatemi contro il nemico di turno, fate pure, ma guardatevi prima allo specchio, perché siete proprio brutti... e già che c i siete, pensate che un giorna ci sarà anche un antivoialtri.
Quel giorno vedremo orde di panni antistatici che si lanceranno contro elettroni e ioni liberi, accompagnati da canti antichi degli antifurti, che chiameranno la carica degli antipolvere, seguiti dagli antismog, mentre il trambusto sarà eliminato dagli antirumori. Il carbonato di calcio schiacciato dagli anticalcare, che puliranno il mondo in sinergia con gli antibatterici e i loro agguerriti cugini antibiotici, compresi quelli nucleari e in un tripudio di miccette vedremo colui che ha dato inizio a tutto, Antani, alle prese con vari scappellamenti antitristezza.

Marco Drvso

lunedì 4 ottobre 2010

Demotivational

Sono la moda del momento e non ho resistito: ne ho realizzata una.... a buon intenditor poche parole.
Marco Drvso

martedì 20 luglio 2010

Almeno la guerra!

Uno, forse l'unico, lato positivo di questo periodo di merda, lavorativamente parlando, è l'abbondanza di tempo libero che mi permette di studiare il giapponese, completare la tesi (sarebbe un peccato gettare via geologia in vista del traguardo, malgrado non mi interessi più da tempo) e leggere. Questa mattina, ad esempio, ho approfittato della non richiesta vacanza per gustarmi un documentario su una delle mie passioni: la storia. Un bel programma che narrava del progresso tecnologico in campo bellico, riferito alla battaglia di Qadesh. Premesso che la qualità dei documentari, negli ultimi anni, ha preso una china discendente, questo è stato un raro esempio di qualità.
Ascoltando la cronaca della grande vittoria pirrica di Ramses II, tecnicamente un pareggio che ha dato i natali al primo trattato di pace (e alla più grande opera di propaganda della storia, in cui quel dritto del faraone millantò una vittoria inesistente, menandosela per tutta la vita), mi sono tornate alla memoria le narrazioni di altre epiche battaglie del passato. Poco dopo, disgraziatamente, ho visto il telegiornale.
Constatare che persino una delle attività centrali della storia umana sia stata sputtanata, è deprimente. Evitiamo moralismi inutili: la guerra è parte integrante della cultura umana. Larga parte dello sviluppo scientifico, tecnologico e sociale, nell'arco dell'intera storia umana, è legato alla guerra. È triste, demoralizzante, ma è la dura realtà, confutata dai racconti delle origini tramandati da ogni popolo: tutti narrano un omicidio e un tradimento.
Un tempo, almeno, era uno scontro tra eserciti, in cui le vittime civili erano una minoranza quasi trascurabile (meno del 10%). Eserciti in cui il condottiero si guadagnava la fama sul campo, rischiando come tutti. Si pensi a Thutmose III, detto il Bonaparte dell'antichità (non per l'altezza), che guidò la testa delle sue truppe in una delle battaglie più sanguinose della storia, talmente cruenta da ispirare il nome dell'apocalissi (la battaglia di Megiddo, da cui il termine armageddon). La storia ricorda Annibale, in prima fila a Canne, come Cesare lo fu ad Alesia, o la mia preferita: la marcia forzata cui si sottopose anche Napoleone nella battaglia di Austerlitz.
Ci si scannava tra omaccioni, lasciando in pace (salvo in caso di saccheggio o assedio) la gente; della serie: "senti bambino prendi il tuo pallone e vai a rompere i coglioni altrove, ché qui vorremmo lavorare". Nella guerra si rispettavano delle regole... Cosa assolutamente ipocrita, ma si giocava secondo un codice preciso: si sceglieva il campo di battaglia, possibilmente d'estate o in primavera per questioni climatiche, non si combatteva di notte e in quelle ore ci si occupava dei feriti, non si sparava assolutamente sui portaordini, alfieri e suonatori e non si ammazzava mail il re (se poi erano amici come spesso accadeva, la cosa era ben più risibile).
Oggi è una roba tra fighette strapagate da privati che si divertono a colpire obiettivi civili. Questi non sono più guerrieri: sono stronzi! Come i loro predecessori, pensano di essere ardimentosi e che conquistare e uccidere aggiunga centimetri al cazzo o grammi al seno, siccome la pratica ha da tempo valicato i confini di genere e, giocando d'anticipo, vi ricordo le 150 coppie (tutti uomini) che formavano il battaglione sacro tebano e quelle due pazze di Alessandro Magno e Leonida.
Qualcuno spieghi a 'sti pirla che indossare il manto rosso ad Alesia per rendersi visibile alle truppe e al nemico è un pochino diverso da giocare alla playstation a Washington... è dalla battaglia delle Ardenne che la guerra ha perso ogni ipocrita parvenza di serietà.
Una volta si andava per conquistare il mondo, portare civiltà, sistemare vecchie storie. Oggi raccontano che si va in guerra a portare la pace....
E mentre guardo quelli che lottano contro l'invasione nemica che fanno saltare in aria la propria gente, gli armatissimi esportatori di pace e tutta l'allegra compagnia, guardo in alto e dico: "sai che non sono mai stato un buon credente, ma supplico te che sei lassù: hanno sputtananto il sesso a suon di programmi, esperti inglesi ed educazione sessuale. Hanno mandato a troie la guerra e tutto ciò che hanno toccato. Io ti imploro: quando rovineranno anche la sana sega, distruggi questo mondo, perché non saremo degni di esistere. Ti prego, esaudisci questa supplica, Superman!".

Marco Drvso

martedì 27 ottobre 2009

In principio fu una sega mentale

Continuo la mia divina esegesi con una piccola e modesta critica alla divinità monoteista, riconosciuta e venerata in occidente. Non da me.
Partiamo da un presupposto: sarà anche una carogna, ma fa pena.
Lo immagino tutto solo, prima del principio, perso nel nulla.Un essere che galleggia nel nulla e si domanda "ora che faccio?". Nel nulla, prima del tempo, i termini "ora" e "faccio" non avevano senso. Non poteva neanche parlare con sé stesso, perché aveva nulla da dirsi. Colmo della sfiga (quella esiste da sempre e anche prima, è palese) non poter neanche tirare un paio di salutari imprecazioni, perché non si può bestemmiare il nulla. Così, nella sua disperante solitudine, si perde in paranoie e decide di creare l'universo, perso nella più colossale sega mentale che la storia ricordi.
Conosco persone che pagherebbero per starsene in un nulla eterno a grattarsi le balle per l'eternità, ma lui no. Lui è il verbo, non ha mani per grattarsi ciò che non ha. Quindi, decide di riempire il nulla.
Noi ha preso carta e penna, lui ha fatto le cose in grande. È Dio, se non fa le cose in grande lui, chi le deve fare?
Io lo capisco! In fondo, è un momento di solitudine che spinge la gente a immaginare un mondo diverso e poi li trasforma in scrittori e che gli scrittori siano una branca di paranoici, dediti alla masturbazione cerebrale, non è nuovo; lo sanno anche i sassi. Ma noi tapini mortali che ci droghiamo di parole scritte, viviamo in un mondo reale: qualche volta si è trombato, si è usciti con gli amici, si è fatta esperienza e, soprattutto, abbiamo qualcuno da insultare... Lui, povero, non poteva farlo, era nel nulla.
Sulla questione del grattarsi, urge un chiarimento fisico-teologico. Per sua stessa definizione, Dio è una singolarità (da non confondersi con un buco nero). Credo che proprio il suo essere singolarità sia alla base del suo dichiarato odio per il sesso. Lui lo ha inventato, ha capito che piace a tutti, ma non può farlo (è una singolarità, quindi l'unica variante sessuale ammessa è la masturbazione...). Per questo gli angeli sono asessuati e agli umani ha rifilato dettami e paranoie. Ciò getta nuova luce sul peccato originale. A tal proposito, rimando ad una mia vecchia riflessione sul maiale.
Tutti sanno cosa si intende con l'espressione "conoscere biblicamente", il frutto proibito era quello della conoscenza, cresciuto sull'albero della vita, la pena inflitta ad Eva è legata al parto (se non sapete come nascono i bambini, documentatevi). Consegue che il cobra continua a non essere un serpente.
Come descritto nel post precedente, tutte le volte che trasforma i suoi amichetti immaginari in creature viventi, la sfiga colpisce. Una volta Satan, l'altra i due genialoidi e, successivamente, la loro discendenza, gli hanno dato non pochi grattacapo. Talvolta, però, vien da pensare che tutto sia parte dello svolgimento narrativo.
Qualora si accettasse la versione dello svolgimento narrativo, varrebbe il detto sulle infinite vie del signore.
Io ho un'idea diversa, avvallata da precisi passi biblici: quando si rende conto della boiata commessa nel creare gli esseri umani e in tutte le volte in cui si pente, cambia idea, nel modo in cui si pone nei confronti di noi tapini e nella comparsa di personaggi posti ad hoc per scompaginare il sistema, si intravede qualcosa di poco chiaro. Se fosse un semplice scrittore, gli basterebbe modificare il testo, invece lascia che tutto prosegua, secondo una logica poco logica. Osserva lo svolgersi delle vicende, come farebbe un etologo, ma essendo lui il creatore, si giunge ad un pensiero malato: non scrive la storia del mondo, bensì ha programmato un software autoevolvente e guarda cosa combina. Dio potrebbe non essere uno scrittore, cioè uno sfigato, ma peggio, potrebbe essere un programmatore segaiolo: un NERD!
Ebbene sì! Il signore degli eserciti è un nerd...
Trascuriamo le troppe volte in cui la Bibbia contraddice sé stessa (tipo le due versioni di Genesi e tutti i vari passaggi di copia incolla nelle versioni dei due regni, in cui si divise il regno di Salomone) e andiamo alle note dolenti, in cui si capisce tutto il disagio di questa povera divinità, prendendo per vero quanto sancito dal concilio Vaticano II, cioè che la Bibbia è opera ispirata da Lui.
Partiamo dai problemi di indentità, già presenti in Genesi 1:1: "bereshit barà Elohim et ashamaym ve'et ha'aretz" (mi si scusino eventuali errori di traslitterazione, non sono pratico della lingua ebraica e di ciò mi rammarico). Letteralmente significa: principia creando gli Dei il cielo e la terra, oppure, in principio gli Dei crearono il cielo e la terra. Ebbene sì, gli Dei: Elohim è il plurale di El (che ricorre nel nome degli angeli, a esempio MichEL, GabriEL, RaphaEL, etc). Nel primo verso, del primo libro, del testo monoteista per eccellenza, già si parla di Dei. Quel "non avrai altro Dio all'infuori di me" assume un senso un po' diverso.
Piccola nota seria: nel verso compare l'articolo "et" (il), composto dalle lettere aleph e tau che sono la prima e l'ultima lettera dell'alfabeto ebraico. Per molte scuole di pensiero, questo è da leggersi come la prima creazione: l'alfabeto. Dio avrebbe prima inventato l'alfabeto, da cui avrebbe tratto tutto il resto: una delle più belle figure retoriche del mondo. Uno dei dettami fondamentali dell'ebraismo, la prima cosa che un genitore deve insegnare al proprio figlio è leggere. Scherzi a parte, questo è stupendo!
Giacché si è in tema di comandamenti, perché non prendere in esame il fatidico "non pronunciare il nome di Dio invano"? In teoria, Dio si chiama YHWH (si chiama proprio, visto che nessuno gli ha dato un nome e nessuno lo può pronunciare). Penso sia il comandamento più facile da seguire, perché nessuno sa come si pronunci e non vale comprare la vocale. Per semplicità, nella lettura di Tanak (è la Bibbia ebraica, da non confondersi con la Torah che è solo il Pentateuco), ogni qual volta compare il tetragramma si legge Adonay (signore). In teoria, anche questa parola è plurale.
O non è solo, o qualcosa non funziona. Secondo molti studiosi, Elohim e YHWH potrebbero essere due divinità diverse, confluite in un solo credo.
A voler accettare la versione generalmente accettata dalle correnti cristiane (non tutte), Dio è trino, quindi la pluralità si risolve in: Padre, Figlio e Spirito Santo (in inglese Holy Gosth). Se così fosse, non avrebbe senso la frase pronunciata sulla croce "Signore perché mi hai abbandonato?", perché suonerebbe come, citando Marzullo, "fatti una domanda e datti una risposta".
In teoria, Dio si incazza non poco per ciò che fanno a Lui, in veste di figlio. Il problema è che Lui lo ha, o si è (non è chiaro), mandato sulla Terra per questo scopo....
Potrei andare avanti per ore, citando incongruenze, illogicità et similia, che fanno sì che Dio non esca bene dai testi sacri. A leggere bene, ne appare un personaggio disturbato, con evidenti problemi di personalità, sbalzi d'umore, dotato di minor coerenza di un politico italiano.
Mi rammarica sapere che milioni di persone, mosse da fede cieca e ignorante (la maggior parte non si prende la briga di leggere ciò che professa), abbia ucciso o sia morta. Tutto in nome di un Dio che non si fa vedere e che, ammettendone l'esistenza, mi fa una pena assurda. Se i testi sacri sono giusti: la sua mente è irrimediabilmente compromessa. Se, come penso, le sacre scritture sono un bel centrifugato di parole atte a controllare il popolo, senza alcuna ispirazione divina: allora dovrebbe far causa alle religioni mondiali.
Chiudo con un quesito: è l'universo che nasce da una sega mentale di Dio, o è Dio che nasce dalla sega mentale di un essere umano? Come tante altre cose, compreso questo blog.
Un Dio che talvolta è creatore, tal'altre è demiurgo. Che è amore e ordina di uccidere per capriccio. Che è imparziale ed ha un popolo eletto. Che crea un universo e poi infarcisce il manuale d'uso con informazioni false e assurde, contraddizioni, informazioni assurde e, scusatemi la franchezza, coglionate olimpioniche.
La bibbia, tutto sommato, è un bel testo, ricco di aneddoti utili, proverbi sensati, lezioni di vita che reputo giusto prendere ad esempio. Se la si leggesse come il racconto di un popolo che ha, nel bene e nel male, influenzato il mondo, considerando le allegorie come tali, sarebbe molto più utile e, forse, la si userebbe coerentemente alle idee di chi ha scritto quei brani (ammettendo che fosse in buona fede).
Cari miei bigotti: riprendete in mano i testi sacri e fate come Cristo: fatevi una domanda e datevi una risposta.


Marco Drvso

domenica 25 ottobre 2009

Peccati originali

Ho sempre adorato i miti dell'origine. Sono le mie favolette preferite, perché hanno dei giochi di allegorie meravigliosi, al pari dei miti della fine del mondo. In particolare, i miei preferiti sono Genesi, dalla Torah o Pentateuco (che dir si voglia), e l'Apocalisse di Giovanni.
Ancor più in particolare, mi ha sempre colpito, in Genesi, l'idea del peccato originale, che quivi analizzo.
Il tutto comincia con la divinità che crea il mondo; non aveva nulla da fare... In questo momento di estro creativo, non si è ben capito quando, crea gli angeli e alcuni di questi si ribellano, capitanati da Satan(el).
Sinceramente, non so perché sia iniziata la prima crisi di governo della storia, con la formazione della prima opposizione al potere, né perché Satan sia stato poi identificato con Lucifero. C'è chi parla della volontà dell'arcangelo di prendere il potere. C'è chi dice che fu pura vanità da parte del più bello (e secondo creato, dopo Michel). Altri, come Benigni, sostengono che fu una prova d'amore, in realtà voleva vedere il volto del padre: classico ragazzino irrequieto che cerca attenzione dai genitori...
Qualunque sia il motivo, la divinità si incazza e con un calcio rotante spedisce i ribelli all'inferno (da oggi tutti a guardare Walker Texas ranger, non si sa mai...). L'onniscente decide di non resettare tutto, non cancella la memoria, anzi, lascia che il fattaccio sia ricordato e mette i ribelli al centro della creazione: la cosa puzza.
Non sappiamo se prima o dopo quesi fatti, si alza una mattina e crea un essere a sua immagine e somiglianza, chiamato Adam e dichiara che quella è la sua miglior creazione (pare che qualche angelo abbia storto il naso). Adam è un bravo figliol prodigo che si occupa del giardino di papà, non rompe le palle e non tocca l'albero proibito: quello della conoscenza...
Considerato che crea gli animali con due sessi, gli angeli asessuati e Adam da solo, sorge il ragionevole sospetto che non fosse un maschio. Mi vien da pensare che Adam fosse l'androgino perfetto, uomo e donna uniti in un solo corpo (non dico che lo creò trans). L'unico accenno alla totale mascolinità di Adam è nel mito apocrifo di Lilith, un personaggio oltremodo affascinante che merita una riflessione in fututo.
Quando penso a un solo essere, uomo e donna, dentro di me sento le risate di Platone. Quando considero la richiesta di Adam di avere una compagna (il che presuppone la sua volontà di essere diviso), sento Platone che ride ancor più forte, ineggiando all'invidia degli Dei. Naturalmente, la Bibbia è più antica del Simposio, però nulla mi vieta di fare dei paralleli.
Come sia andata non lo sapremo mai.
La divinità addormenta Adam e da lui trae Eva. Taglia in due questo essere e trae l'uomo e la donna. Ora: che si sia due parti della stessa mela, non lo metto in dubbio (è un convincimento che ho già espresso molte volte), ciò che mi turba è il fatto che Dio, in persona, abbia creato i due peggiori imbecilli che la storia della mitologia ricordi.
I nostri due genialoidi se ne stanno beati nell'Eden a cazzeggiare tutto il giorno, con davanti l'unica cosa che non possono toccare. Giocano, danzano, danno il nome agli animali, si accoppiano, etc, con davanti sempre quell'albero. Vivono nel paradiso terrestre, posto sopra la dimora del demonio (che non penso ami particolarmente i nuovi preferiti), sotto lo sguardo della divinità, con l'albero in bella vista e a portata di mano. Questa è istigazione a delinquere!
Infatti, come previsto, un bel giorno Eva fa la prima, e ultima, cosa sensata di quella coppia di genialoidi: coglie la conoscenza. Un passo avanti per l'umanità di cui ringrazio: ci ha dato la luce.
Se poi scomodiamo Freud, parlando del serpente e del significato di "conoscere biblicamente", vien da pensare che Adam non fosse poi così all'oscuro dei fatti (il cobra non è un serpente...). Diciamo che carpita la conoscenza, applicò la regola zero: lo scarica barile.
Orbene: Dio ha piazzato il demonio al centro della creazione, ha posto la tentazione al centro del paradiso terrestre ed ha aspettato che una creatura, naturalmente curiosa, facesse ciò per cui è programmata. Ciò getta una luce inquietante sul versetto della preghiera, in cui si dice "non indurci in tentazione".
A quel punto Dio, usando la voce dell'angelo per problemi tecnici, chiama i due genialoidi e domanda loro "avete mangiato il frutto della conoscenza?" come se non lo sapesse.
E loro "Chi noi'? Noooo".
"Allora perché vi nascondete?" chiede Dio.
E Adam risponde "Perché sono nudo", mostrando di essere anche pirla. Il frutto della conoscenza, non è anche quello della furbizia, né della correttezza (infatti, parte lo scaricabarile).
Qui scatta la seconda lesa maestà. Quei due hanno osato prendere la conoscenza e trasgredire l'autorità: due cose che al potere non sono mai piaciute. Li adorava quando erano ignoranti e sottomessi. Per tutta risposta, li scaccia dal paradiso terrestre e impone loro pene pesantissime, come il lavoro. Per questi due, ha simpaticamente inguagliato tutta l'umanità. Si sa è misericordioso...
I due scacciati trovano casa e si mettono a fornare pargoli. Non sappiamo quanti. Si conosce solo il nome di 3 Abel, Cain e Seth.
Abel è il prototipo del fighetto stronzo. Talmente rompipalle che un bel giorno fa incazzare il fratello agricoltore e questi gli apre il cranio con un bastone. Basta leggere Genesi per capire che il cattivo non è Cain.
Cain, memore del casino messo in piedi per una mela, cerca un luogo in cui rifugiarsi dalla collera divina.
Dio arriva e chiede (sempre a mezzo angelo) "Non vedo tuo fratello... che fine ha fatto?".
Cain, memore del passato e molto più furbo dei suoi genitori, risponde "Non lo so... io sono agricoltore, lui è pastore: le pecore vanno in giro". Prende tempo, sa benissimo che il fattaccio è noto. Si ferma e aspetta il giusto castigo. Sa di aver commesso il reato più grave, con l'aggravante di averlo fatto in animalità (spinto da rabbia animalesca, allontanandosi dall'umana ragione).
La pena è: un segno sulla fronte, affinché nessuno tocchi Caino.
Penso sia meraviglioso il fatto che la pena sia condannare Cain al pentimento, evitandogli la pena capitale, che, tutto sommato, è una liberazione. Mi piace tantissimo l'idea che l'autorità vieti al mondo di divenire giustiziere. Tutto ciò è meraviglioso, però, dopo il casino fatto per il frutto, tanta clemenza è fuori luogo. In due hanno disubbidito e tutta l'umanità è condannata; uno ha ucciso e tutto va a tarallucci e vino.
In tutto questo c'è la comparsa di altre persone. Si scopre che la Terra è popolata da altri umani. Qualcuno gioca sporco e cambia spesso le carte in tavola.
Sarò strano, ma il crimine peggiore è quello di Cain. Possibile che la volontà di affrancamento della specie, la ricerca della conoscenza, l'uscita dalla schiavitù sia più grave dell'omicidio?
Spero per Dio, ammettendone l'esistenza, che disconosca quei passi, perché la sua reputazione di giudice imparziale non ne esce benissimo. Appare, un pochino, ammastellato... Andando oltre, ne combina di peggiori.

Per il potere, il peccato più grande è la ricerca della propria individualità, della conoscenza e, soprattutto, della libertà di sbagliare. Questo è il vero insegnamento di questo testo.

Marco Drvso

martedì 13 ottobre 2009

Convinzioni

Da un paio di mesi mi ronza in testa una poesia di Robert Desnos, studiata alle medie: la fourmi.
In sintesi: una persona descrive una formica di diciotto metri, con un cappello sulla testa, che parla francese, inglese e javanese e traina un carro pieno di pinguini e paperi.
Ogni due versi, in cui descrive questa formica, qualcuno risponde "non esiste, non esiste".
All'epoca, avevo 12 anni, immaginai questo personaggio che parlava, con il viso sorridente al cielo e un coro impettito di "persone per bene" che rispondeva in tono seccato.
Una persona di buon senso non accetterebbe mai che esista una formica, come quella descritta e lo direbbe con forza, la forza delle proprie convinzioni. Nessuno ha visto una formica di diciotto metri, nessun testo riporta la possibilità dell'esistenza di una formica di diciotto metri.
A questo punto, la poesia si chiude con la frase "perché no?" e qui crolla il castello di carte, le convinzioni delle persone che credono di sapere.
Da qui in poi è una mia libera interpretazione.
La formica è certamente esistita nella mente dell'autore, ciò è innegabile. Ha descritto quella formica. Non esiste?
Nessuno ha detto che si parlasse di una formica "biologica". Poteva essere un camion, chiamato formica, carico di pinguini e paperi, su cui un camionista particolarmente estroso aveva messo un cappello. La moderna tecnologia permette di inserirvi un sistema informatico con sintesi vocale. Non esiste?
La formica è la poesia stessa. Non esiste?
E se la formica fosse un disegno? Uno schizzo sulla carta, con 3 fumetti. Non esiste?
Magritte (io adoro Magritte) aveva già fregato il mondo, dimostrando il tradimento dell'immagine. Disegnò una pipa e vi scrisse sotto "ceci n'est pas une pipe". In effetti, non è una pipa, è un quadro e spero che nessuno se lo fumi.
Sempre restando nell'area francofona, penso ad un orrendo cappellacio disegnato da Saint-Exupéry, che rappresentava un elefante mangiato da un serpente (anatema su chi non ha letto "Le petit prince"!).
Qualcuno potrebbe giurare che Paperino non esista?
Tutto questo è, ovviamente, un costrutto logico e, come tale, permette di giocare liberamente con le parole al fine di giungere al risultato voluto. Qualcuno usò una prova simile per dimostrare l'esistenza di Dio, con una costruzione logica che implica anche l'esistenza di una civiltà di paperi e di alieni con le orecchie a punta che vanno a zonzo su una nave terrestre. Credo di aver appena elevato Paperino e il Dottor Spock a entità divine.
Trascurando i paradossi e i giochi della logica, che tanto logici spesso non sono, si torna alla domanda iniziale: la formica esiste?
Tutto dipende dalle condizioni del corollario e dall'apertura mentale di chi si pone il quesito. Se questi è una persona chiusa nelle proprie idee, difficilmente riuscirà ad andare oltre i propri steccati mentali.
Un tempo sono appartenuto a questa categoria umana.
Non dico di rinunciare alle proprie idee e conoscenze, sarebbe inconcepibile! Sostengo che sia necessario mantenere un minimo di dubbio su tutto. Einstein ha dimostrato che l'universo intero è dipendente dal punto di vista dell'osservatore, eppure, esistono ancora persona che costruiscono il proprio mondo su basi apparentemente solide, pronte a sgretolarsi appena variano le condizioni del contorno.
Ricordo quando crollo il mio castello di certezze. Non so per quanto tempo rimasi basito, guardando le macerie di ciò che credevo assolutamente solido, crollato per un nulla. Quando, poi, alzai gli occhi, vidi che esisteva un intero mondo oltre quel muro e mi misi a ridere. Fu un gran giorno!
Ora, accarezzando l'emivivo gatto di Schrödinger, posso con certezza affermare che: la formica esiste e non esiste!
Fate voi...

Marco Drvso

lunedì 5 gennaio 2009

Lettera aperta alla Befana

Cara Befana.
Scrivo a te perché sei più simpatica dei tuoi concorrenti natalizi. Quelli sono due sole che millantano tanto, ma a qualità di regali e credibilità personale sono un po' scarsini...
Il capellone manda sempre avanti qualche statua di mamma (poi dicono di noi nuove leve) ed è rappresentato in terra da personaggi di dubbia moralità. Non che abbia qualcosa contro di lui, ma da duemila anni se ne parla tanto e non si è mai visto, un po' come legalità e giustizia in Italia (poi da quando pare sia imparentato con l'elfo trapiantato, ha perso ancora). Pare che porti doni, ma la storiografia riporta che i doni giunsero a lui (sembra la storia del suddetto parente che salva l'Italia), quindi mi riservo il diritto di dissentire.
Di quello con la barba bianca si può supporre sia esistito. Di lui, almeno, abbiamo qualche resto in una cripta, un po come le 2 teste di san Giovanni decollato. Come faccia a portare i regali con la sua slitta volante, trainata da renne a curvatura (elaborate a Bari), se è morto, questo è un mistero. Di sicuro, da quando ha lasciato la Turchia per trasferirsi in Lapponia e diventare testimonial della Coca-Cola, non è più quello di prima. Anche in questo caso, è tutta questione di Fede (Emilio).
Bando alla concorrenza, veniamo a te.
Da quando, nel lontano 1988, mi hai portato il Sega master-system sei diventata la mia preferita. Sei la sola donna con cui non ho avuto da recriminare o litigare (se poi sono vere le storie che girano sul tuo conto, capisco il perché) e per questo mi sei particolarmente simpatica.
Per regalo non ti chiedo armonia e pace nel mondo; non sei né Superman, né Wonderwoman. Anzi, già che svolazzi con la scopa, se accetti un consiglio: tieniti bassa, così i radar non ti vedono. Di questi tempi è pericoloso volare o varcare una frontiera senza i visti, se non sei un terrorista. Non sperare di impietosirli con la questione della povera vecchina, non funziona. Anzi, le bombe intelligenti sono così geniali da scansare gli obbiettivi militari e puntano direttamente anziani e bambini. Ora non dire che non ti avevo avvisata.
Visto che ai bimbi cattivi porti il carbone, in previsione della crisi economica e di quella energetica (cascate a fagiolo in uno degli inverni più freddi degli ultimi anni), israeliani e palestinesi si sono messi d'accordo per fare scorta, ma tu non farti fregare. Stesso ragionamento vale per il trapiantato e per l'amico cespuglio, che, poverino, soffre il deprezzamento del petrolio. Dai retta a un pirla: quest'anno porta il carbone ai bimbi buoni, perché con le macchinine non si scaldano, soprattutto se il loro papà costruisce le macchine. Visti i tempi, un po' di autarchia male non farebbe (tranquilla! non sto ritirando fuori la storia della befana fascista).
Ai bambini cattivi (e se vai in parlamento e in banca ne trovi tanti) porta il regalo che tutta l'Italia gli augura. Niente di mortale, sarebbe sufficiente fargli capire come gira il mondo, al di fuori della torre d'avorio
Per me avrei solo un piccola richiesta. L'anno nuovo sembra partito bene e ho quasi tutto quel che vorrei (un po più di auto stima, la laurea e un lavoro decente sono faccende che mi devo smazzare io), mi manca una sola cosa. Una cosuccia che esula dai miei super poteri. Te lo chiedo da motociclista a motociclista (ok la mia non è chissà che moto, ma neanche tu giri con una 999). Io che faccio sempre sedere le vecchiette sui mezzi pubblici e, tutto sommato, sono un bravo bambino che non fa male a nessuno, tranne al sottoscritto (ho già ammesso di essere pirla), domando una sola cosa: fammi capire cosa frulla nella testa di una certa persona che non mi risponde al telefono. La cotta è presa, ma temo stia svanendo e vorrei, prima di metterci una pietra sopra, chiarire un paio di punti e capire, prima che sia tardi e vada sprecato un sentimento.
Non mi sembra di pretendere troppo.
Grazie in anticipo.

Marco

sabato 29 novembre 2008

Salvatori

Esclusivo! Nella foto l'Enola Cai si prepara a sganciare sull'Italia la bad company.
Emule del suo illustre antenato, questo B-29 (capitanato da lui in persona) si prepara a salvare l'Italia e migliaia di posti di lavoro, ponendo fine alla guerra sindacale.
Air France ha dichiarato "Grazie Italia! Stavamo per comprare una sola, ma la cordata ci ha salvato".


(il montaggio non è un granché, potevo fare meglio...).

Marco Drvso

lunedì 14 luglio 2008

Giudizi universali

A quel che si dice in giro, sta arrivando l'apocalisse.
Non che sia spaventato dal giudizio di un dio in cui non credo, però una riflessioncina, ogni tanto, non fa male. Pensandoci, sono giunto a due possibili risultati:
1) visto ciò che è la media umana e tutte le cose brutte di questo mondo (es: malattie, zanzare, etc) penso che la tanto decantata bontà e giustizia divina sia un sola (non nel senso di unica, leggere la parola con un bell'accento grave sulla o). Mi immagino il padreterno che giunge al grido di "mi consenta!" (confermando certe origini divine). Allora il mondo è dominio degli stronzi e degli pseudo furbi (sinonimo dispregiativo di stronzi) e siamo tutti fregati!
2)Le persone oneste, di buona volontà (insomma, non i: politicanti, preti, manager, et similia) attenderanno il signore con le braccia conserte, la faccia incazzata e vorranno spiegazioni.
Credo sia lecito pretendere che venga a scusarsi. Altro che giudizio universale, da una parte i buoni, dall'altra cattivi (scelta insindacabile di cui non si hanno parametri universali), squilli di trombe, sigilli aperti e amenità simili. Mi immagino un'orda di gente inferocita che si lancia verso la città divina, chiedendo spiegazioni e rimborsi.

Come disse De Vigny "Il Giudizio Universale è il giorno in cui Dio verrà a giustificarsi".

Quindi: oh signore che tanto critichi e non ti fai mai vedere, sentire e ascolti molto poco: prepara un buon avvocato che quaggiù sono tutti incazzati!

Drv

giovedì 26 giugno 2008

Ecce mister


The passion

La storia di 11 fancazzisti, un infame, un consiglio di personaggi discutibili ed uno solo che paga per tutti.

Drvso

Ps
domani scarcereranno decine di delinquenti per decorrenza dei termini di custodia cautelare, a causa di processi che durano troppo, a causa della lentezza della giustizia e della furbaggine degli avvocati. I telegiornali, come notizia d'apertura, usano Donadoni.....

lunedì 23 giugno 2008

Gradito ospite

Pubblico un vignetta di Vime, nata da una mia battuta sull'apostolo Pietro. Mi preme far notare che oltre il 90% del risultato comico e del lavoro sono da attribuirsi a lui (non mi sarebbe mai venuto in mente di ambientarla a scuola, non sono così geniale)!
Consiglio a tutti di fare un giro sul suo sito, ricco di vignete divertenti e disegni bellissimi.
Eccovi un assaggio:Drvso

lunedì 5 maggio 2008

lunedì 28 aprile 2008

L'EIAR, in collaborazione con LUCE, presenta:


Stanchi del solito rossume sulla carrozzeria della macchina?
Non ne potete più di quelle fastidiose macchie sulla pelata e delle ciocche trapiantate male?
Vorreste uccidere ogni dipendente delle ferrovie, quando arrivate in ritardo?
Provate CERA LUI!
L'unico prodotto, a base ricinata, in grado di liberarvi da ogni tipo di problema morale ed etico. Con CERA LUI potete lucidare anche i binari delle stazioni: mai più treni in ritardo! Passate CERA LUI sul vostro vicino mussulmano e acquisterà subito una nuova bellezza cristianamente teutonica.
CERA LUI non ordisce a danno delle vostre superfici e garantisce, con un solo kit da 20 barattoli, lucentezza imperiale: dalle Alpi, fino all'Oceano Indiano!
Spargetela su ogni superficie, si adatta ad ogni cosa e da risultati sfavillanti! Stupirete i vostri amici grazie al vostro nuovo nero lucidissimo.
Anche voi potrete dire: Da quando CERA LUI, tutto è meglio!
CERA LUI, raccomandata a chi ha gusti fini...

Avvertenze: l'uso del prodotto è vivamente sconsigliato a monzesi con complesso di inferiorità, boriosi decerebrati e mancini. Tenere lontano da fiamme libere. Un uso improprio del prodotto potrebbe provocare alla terza guerra mondiale.
Leggere attentamente l'etichetta e controllarne la foto: solo su CERA LUI, c'è lui. Diffidate dalle imitazioni con le orecchie di gomma e la testa asfaltata, tali prodotti risultano difettati ed inquinati da prodotti bancari, piduisti, liberisti e mafiosizzanti, contrari all'etica di CERA LUI, se ne sconsiglia vivamente l'uso.