Ancor più in particolare, mi ha sempre colpito, in Genesi, l'idea del peccato originale, che quivi analizzo.
Il tutto comincia con la divinità che crea il mondo; non aveva nulla da fare... In questo momento di estro creativo, non si è ben capito quando, crea gli angeli e alcuni di questi si ribellano, capitanati da Satan(el).
Sinceramente, non so perché sia iniziata la prima crisi di governo della storia, con la formazione della prima opposizione al potere, né perché Satan sia stato poi identificato con Lucifero. C'è chi parla della volontà dell'arcangelo di prendere il potere. C'è chi dice che fu pura vanità da parte del più bello (e secondo creato, dopo Michel). Altri, come Benigni, sostengono che fu una prova d'amore, in realtà voleva vedere il volto del padre: classico ragazzino irrequieto che cerca attenzione dai genitori...
Qualunque sia il motivo, la divinità si incazza e con un calcio rotante spedisce i ribelli all'inferno (da oggi tutti a guardare Walker Texas ranger, non si sa mai...). L'onniscente decide di non resettare tutto, non cancella la memoria, anzi, lascia che il fattaccio sia ricordato e mette i ribelli al centro della creazione: la cosa puzza.
Non sappiamo se prima o dopo quesi fatti, si alza una mattina e crea un essere a sua immagine e somiglianza, chiamato Adam e dichiara che quella è la sua miglior creazione (pare che qualche angelo abbia storto il naso). Adam è un bravo figliol prodigo che si occupa del giardino di papà, non rompe le palle e non tocca l'albero proibito: quello della conoscenza...
Considerato che crea gli animali con due sessi, gli angeli asessuati e Adam da solo, sorge il ragionevole sospetto che non fosse un maschio. Mi vien da pensare che Adam fosse l'androgino perfetto, uomo e donna uniti in un solo corpo (non dico che lo creò trans). L'unico accenno alla totale mascolinità di Adam è nel mito apocrifo di Lilith, un personaggio oltremodo affascinante che merita una riflessione in fututo.
Quando penso a un solo essere, uomo e donna, dentro di me sento le risate di Platone. Quando considero la richiesta di Adam di avere una compagna (il che presuppone la sua volontà di essere diviso), sento Platone che ride ancor più forte, ineggiando all'invidia degli Dei. Naturalmente, la Bibbia è più antica del Simposio, però nulla mi vieta di fare dei paralleli.
Come sia andata non lo sapremo mai.
La divinità addormenta Adam e da lui trae Eva. Taglia in due questo essere e trae l'uomo e la donna. Ora: che si sia due parti della stessa mela, non lo metto in dubbio (è un convincimento che ho già espresso molte volte), ciò che mi turba è il fatto che Dio, in persona, abbia creato i due peggiori imbecilli che la storia della mitologia ricordi.
I nostri due genialoidi se ne stanno beati nell'Eden a cazzeggiare tutto il giorno, con davanti l'unica cosa che non possono toccare. Giocano, danzano, danno il nome agli animali, si accoppiano, etc, con davanti sempre quell'albero. Vivono nel paradiso terrestre, posto sopra la dimora del demonio (che non penso ami particolarmente i nuovi preferiti), sotto lo sguardo della divinità, con l'albero in bella vista e a portata di mano. Questa è istigazione a delinquere!
Infatti, come previsto, un bel giorno Eva fa la prima, e ultima, cosa sensata di quella coppia di genialoidi: coglie la conoscenza. Un passo avanti per l'umanità di cui ringrazio: ci ha dato la luce.
Se poi scomodiamo Freud, parlando del serpente e del significato di "conoscere biblicamente", vien da pensare che Adam non fosse poi così all'oscuro dei fatti (il cobra non è un serpente...). Diciamo che carpita la conoscenza, applicò la regola zero: lo scarica barile.
Orbene: Dio ha piazzato il demonio al centro della creazione, ha posto la tentazione al centro del paradiso terrestre ed ha aspettato che una creatura, naturalmente curiosa, facesse ciò per cui è programmata. Ciò getta una luce inquietante sul versetto della preghiera, in cui si dice "non indurci in tentazione".
A quel punto Dio, usando la voce dell'angelo per problemi tecnici, chiama i due genialoidi e domanda loro "avete mangiato il frutto della conoscenza?" come se non lo sapesse.
E loro "Chi noi'? Noooo".
"Allora perché vi nascondete?" chiede Dio.
E Adam risponde "Perché sono nudo", mostrando di essere anche pirla. Il frutto della conoscenza, non è anche quello della furbizia, né della correttezza (infatti, parte lo scaricabarile).
Qui scatta la seconda lesa maestà. Quei due hanno osato prendere la conoscenza e trasgredire l'autorità: due cose che al potere non sono mai piaciute. Li adorava quando erano ignoranti e sottomessi. Per tutta risposta, li scaccia dal paradiso terrestre e impone loro pene pesantissime, come il lavoro. Per questi due, ha simpaticamente inguagliato tutta l'umanità. Si sa è misericordioso...
I due scacciati trovano casa e si mettono a fornare pargoli. Non sappiamo quanti. Si conosce solo il nome di 3 Abel, Cain e Seth.
Abel è il prototipo del fighetto stronzo. Talmente rompipalle che un bel giorno fa incazzare il fratello agricoltore e questi gli apre il cranio con un bastone. Basta leggere Genesi per capire che il cattivo non è Cain.
Orbene: Dio ha piazzato il demonio al centro della creazione, ha posto la tentazione al centro del paradiso terrestre ed ha aspettato che una creatura, naturalmente curiosa, facesse ciò per cui è programmata. Ciò getta una luce inquietante sul versetto della preghiera, in cui si dice "non indurci in tentazione".
A quel punto Dio, usando la voce dell'angelo per problemi tecnici, chiama i due genialoidi e domanda loro "avete mangiato il frutto della conoscenza?" come se non lo sapesse.
E loro "Chi noi'? Noooo".
"Allora perché vi nascondete?" chiede Dio.
E Adam risponde "Perché sono nudo", mostrando di essere anche pirla. Il frutto della conoscenza, non è anche quello della furbizia, né della correttezza (infatti, parte lo scaricabarile).
Qui scatta la seconda lesa maestà. Quei due hanno osato prendere la conoscenza e trasgredire l'autorità: due cose che al potere non sono mai piaciute. Li adorava quando erano ignoranti e sottomessi. Per tutta risposta, li scaccia dal paradiso terrestre e impone loro pene pesantissime, come il lavoro. Per questi due, ha simpaticamente inguagliato tutta l'umanità. Si sa è misericordioso...
I due scacciati trovano casa e si mettono a fornare pargoli. Non sappiamo quanti. Si conosce solo il nome di 3 Abel, Cain e Seth.
Abel è il prototipo del fighetto stronzo. Talmente rompipalle che un bel giorno fa incazzare il fratello agricoltore e questi gli apre il cranio con un bastone. Basta leggere Genesi per capire che il cattivo non è Cain.
Cain, memore del casino messo in piedi per una mela, cerca un luogo in cui rifugiarsi dalla collera divina.
Dio arriva e chiede (sempre a mezzo angelo) "Non vedo tuo fratello... che fine ha fatto?".
Cain, memore del passato e molto più furbo dei suoi genitori, risponde "Non lo so... io sono agricoltore, lui è pastore: le pecore vanno in giro". Prende tempo, sa benissimo che il fattaccio è noto. Si ferma e aspetta il giusto castigo. Sa di aver commesso il reato più grave, con l'aggravante di averlo fatto in animalità (spinto da rabbia animalesca, allontanandosi dall'umana ragione).
La pena è: un segno sulla fronte, affinché nessuno tocchi Caino.
Penso sia meraviglioso il fatto che la pena sia condannare Cain al pentimento, evitandogli la pena capitale, che, tutto sommato, è una liberazione. Mi piace tantissimo l'idea che l'autorità vieti al mondo di divenire giustiziere. Tutto ciò è meraviglioso, però, dopo il casino fatto per il frutto, tanta clemenza è fuori luogo. In due hanno disubbidito e tutta l'umanità è condannata; uno ha ucciso e tutto va a tarallucci e vino.
In tutto questo c'è la comparsa di altre persone. Si scopre che la Terra è popolata da altri umani. Qualcuno gioca sporco e cambia spesso le carte in tavola.
Sarò strano, ma il crimine peggiore è quello di Cain. Possibile che la volontà di affrancamento della specie, la ricerca della conoscenza, l'uscita dalla schiavitù sia più grave dell'omicidio?
Spero per Dio, ammettendone l'esistenza, che disconosca quei passi, perché la sua reputazione di giudice imparziale non ne esce benissimo. Appare, un pochino, ammastellato... Andando oltre, ne combina di peggiori.
Per il potere, il peccato più grande è la ricerca della propria individualità, della conoscenza e, soprattutto, della libertà di sbagliare. Questo è il vero insegnamento di questo testo.
Marco Drvso
Dio arriva e chiede (sempre a mezzo angelo) "Non vedo tuo fratello... che fine ha fatto?".
Cain, memore del passato e molto più furbo dei suoi genitori, risponde "Non lo so... io sono agricoltore, lui è pastore: le pecore vanno in giro". Prende tempo, sa benissimo che il fattaccio è noto. Si ferma e aspetta il giusto castigo. Sa di aver commesso il reato più grave, con l'aggravante di averlo fatto in animalità (spinto da rabbia animalesca, allontanandosi dall'umana ragione).
La pena è: un segno sulla fronte, affinché nessuno tocchi Caino.
Penso sia meraviglioso il fatto che la pena sia condannare Cain al pentimento, evitandogli la pena capitale, che, tutto sommato, è una liberazione. Mi piace tantissimo l'idea che l'autorità vieti al mondo di divenire giustiziere. Tutto ciò è meraviglioso, però, dopo il casino fatto per il frutto, tanta clemenza è fuori luogo. In due hanno disubbidito e tutta l'umanità è condannata; uno ha ucciso e tutto va a tarallucci e vino.
In tutto questo c'è la comparsa di altre persone. Si scopre che la Terra è popolata da altri umani. Qualcuno gioca sporco e cambia spesso le carte in tavola.
Sarò strano, ma il crimine peggiore è quello di Cain. Possibile che la volontà di affrancamento della specie, la ricerca della conoscenza, l'uscita dalla schiavitù sia più grave dell'omicidio?
Spero per Dio, ammettendone l'esistenza, che disconosca quei passi, perché la sua reputazione di giudice imparziale non ne esce benissimo. Appare, un pochino, ammastellato... Andando oltre, ne combina di peggiori.
Per il potere, il peccato più grande è la ricerca della propria individualità, della conoscenza e, soprattutto, della libertà di sbagliare. Questo è il vero insegnamento di questo testo.
Marco Drvso
1 commento:
Drusaccio son morto dal ridere... "la prima crisi di governo che la storia ricordi" e "mi nascondo perchè sono nudo" mi hanno fatto letteralmente impazzire.
Come ben sai, apprezzo molto queste riletture in chiave sarcastica e postmoderna dei miti, del sacro, della storia, a metà tra Neil Gaiman e Douglas Adams.
Un pò di sana (auto)ironia, rigorosamente nera, ed un serio spunto di riflessione finale. Prima o poi raccogli in un volume tutte queste tue 'riletture' e spediscile a un editore, non si sa mai...
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