lunedì 5 gennaio 2009

Lettera aperta alla Befana

Cara Befana.
Scrivo a te perché sei più simpatica dei tuoi concorrenti natalizi. Quelli sono due sole che millantano tanto, ma a qualità di regali e credibilità personale sono un po' scarsini...
Il capellone manda sempre avanti qualche statua di mamma (poi dicono di noi nuove leve) ed è rappresentato in terra da personaggi di dubbia moralità. Non che abbia qualcosa contro di lui, ma da duemila anni se ne parla tanto e non si è mai visto, un po' come legalità e giustizia in Italia (poi da quando pare sia imparentato con l'elfo trapiantato, ha perso ancora). Pare che porti doni, ma la storiografia riporta che i doni giunsero a lui (sembra la storia del suddetto parente che salva l'Italia), quindi mi riservo il diritto di dissentire.
Di quello con la barba bianca si può supporre sia esistito. Di lui, almeno, abbiamo qualche resto in una cripta, un po come le 2 teste di san Giovanni decollato. Come faccia a portare i regali con la sua slitta volante, trainata da renne a curvatura (elaborate a Bari), se è morto, questo è un mistero. Di sicuro, da quando ha lasciato la Turchia per trasferirsi in Lapponia e diventare testimonial della Coca-Cola, non è più quello di prima. Anche in questo caso, è tutta questione di Fede (Emilio).
Bando alla concorrenza, veniamo a te.
Da quando, nel lontano 1988, mi hai portato il Sega master-system sei diventata la mia preferita. Sei la sola donna con cui non ho avuto da recriminare o litigare (se poi sono vere le storie che girano sul tuo conto, capisco il perché) e per questo mi sei particolarmente simpatica.
Per regalo non ti chiedo armonia e pace nel mondo; non sei né Superman, né Wonderwoman. Anzi, già che svolazzi con la scopa, se accetti un consiglio: tieniti bassa, così i radar non ti vedono. Di questi tempi è pericoloso volare o varcare una frontiera senza i visti, se non sei un terrorista. Non sperare di impietosirli con la questione della povera vecchina, non funziona. Anzi, le bombe intelligenti sono così geniali da scansare gli obbiettivi militari e puntano direttamente anziani e bambini. Ora non dire che non ti avevo avvisata.
Visto che ai bimbi cattivi porti il carbone, in previsione della crisi economica e di quella energetica (cascate a fagiolo in uno degli inverni più freddi degli ultimi anni), israeliani e palestinesi si sono messi d'accordo per fare scorta, ma tu non farti fregare. Stesso ragionamento vale per il trapiantato e per l'amico cespuglio, che, poverino, soffre il deprezzamento del petrolio. Dai retta a un pirla: quest'anno porta il carbone ai bimbi buoni, perché con le macchinine non si scaldano, soprattutto se il loro papà costruisce le macchine. Visti i tempi, un po' di autarchia male non farebbe (tranquilla! non sto ritirando fuori la storia della befana fascista).
Ai bambini cattivi (e se vai in parlamento e in banca ne trovi tanti) porta il regalo che tutta l'Italia gli augura. Niente di mortale, sarebbe sufficiente fargli capire come gira il mondo, al di fuori della torre d'avorio
Per me avrei solo un piccola richiesta. L'anno nuovo sembra partito bene e ho quasi tutto quel che vorrei (un po più di auto stima, la laurea e un lavoro decente sono faccende che mi devo smazzare io), mi manca una sola cosa. Una cosuccia che esula dai miei super poteri. Te lo chiedo da motociclista a motociclista (ok la mia non è chissà che moto, ma neanche tu giri con una 999). Io che faccio sempre sedere le vecchiette sui mezzi pubblici e, tutto sommato, sono un bravo bambino che non fa male a nessuno, tranne al sottoscritto (ho già ammesso di essere pirla), domando una sola cosa: fammi capire cosa frulla nella testa di una certa persona che non mi risponde al telefono. La cotta è presa, ma temo stia svanendo e vorrei, prima di metterci una pietra sopra, chiarire un paio di punti e capire, prima che sia tardi e vada sprecato un sentimento.
Non mi sembra di pretendere troppo.
Grazie in anticipo.

Marco

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