lunedì 18 giugno 2007

sembra facile, fare un buon caffè....

Questa è la triste realtà.
Per creare qualcosa di bello o interessante o utile, secondo Edison, era sufficiente un 10% di ispirazione e 90% traspirazione. Per quanto, apparentemente, priva di senso, questa frase coglie in pieno il mio attuale stato. Manca sempre quel 90% di traspirazione che consiste ne l trasformare in azione i pensieri.
Pensare una cose intelligente da scrivere e concretizzarla su carta (o supporto digitale). Sapere di dover fare qualcosa, organizzarsi mentalmente e portare a termine il lavoro (senza giri di parole, la cazzo di laurea). Quel centinaio di migliaia di cose da fare, artistiche, intellettuali, lavorative, scolastiche, sociali, etc, che puntualmente restano ferme, al via...
Nel vano tentativo di riuscire ad emergere da questa apatia, mi ritrovo a fare delle cagate fenomenali. Una tra queste è il post precedente. Potevo scrivere una piacevole riflessione (come era nei miei propositi) sull'integrazione e su come le esigenze e i sogni delle persone sono uguali, a prescindere dall'etnia; invece mi è venuta una grillata...

Il restare fermo, davanti ad un foglio bianco, senza riuscire a scrivere niente di buono e, alla fine, riempirlo di scarabocchi inutili (spreco di carta, tempo e inchiostro) è la metafora della mia esistenza. Deprimente, vero?

Vedo giorni scappare via
nella totale immobilità.
sento le ore abbandonarmi
come sabbia tra le dita.
Avverto le mete allontanarsi
senza speranza di riuscita.
c'è solo una mera causa:
l'inettitudine di vivere.

è facile fare un buon caffé, se solo si provasse a farlo...

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Non c'è una vera causa nel vivere,
solo curiosità.
Quando muore quella, ci si chiede che ci restiamo a fare qui.

Anonima saggia

Drvso ha detto...

a proposito di curiosità...ho velatamente cercato di individuarti e sono giunto ad una conclusione: o io sono cretino (il che è plausibile) e non ho capto chi sei... oppure ti ho scovata e stai facendo la gnorri....
dammi un indizio, sostanzioso....

Anonimo ha detto...

Metodo.
Credo sia quello che distingue un Artista da un artista.
Bisogna avere il metodo, la costanza e la coerenza di portare avanti una buona idea, anche (e soprattutto) quando abbiamo superato l'esaltazione iniziale per essa.

Esempio: anch'io ho una marea di testi lasciati a metà, perchè non andavo mai oltre l'esaltazione del primo momento. Cominciavo a scrivere di botto, e poi sistematicamente mi perdevo.
Ora, invece, prima di iniziare a scrivere (disegnare, dipingere) rifletto sull'idea, la smonto, la ribalto...
Etc...
Etc...

Anonimo ha detto...

per rabbit: BAsta che il metodo non uccida lo slancio artitico che ti coglie come una passione. Se no non si parla piu di artisti, ma di artigiani.

per druso: ma che importanza ha chi sono? potresti anche non conoscermi, come è quasi certo.

Drvso ha detto...

sei tu che hai scritto "indovina chi sono"... io sono stato al gioco...