venerdì 28 settembre 2007

Sportività

Questa sera, sfruttando un momento libero, sono andato a vedermi la prima partita del campionato di hockey (Milano - Alleghe). Urla, canti, divertimento ed una bella partita.
Sanno tutti che non è uno sport in cui si vada per il sottile, sono imbottiti come cavalieri da giostra e giocano con un bastone in mano. Ogni tanto se le danno di santa ragione. Questi sportivi, però, lasciano gli antagonismi sul campo. è risaputo che vanno a mangiare insieme, dopo la partita. Uno sport violento, in cui tutto finisce alla fine del terzo periodo.
Uno sport cui si partecipa per pochi soldi. E si da l'anima.
Questa sera è morto un giocatore dell'Asiago, al secondo periodo, infarto. Darcy Robinson, di 27 anni.
Qualcuno mi spiegherà come fa a morire uno sportivo, d'infarto? Trascurando l'assunzione di strana roba (è uno sport minore, ne dubito), si consideri solo: malattia e malformazione. Chi era il suo medico? Qui mi fermo.
Mi ha colpito vedere come, al giungere della notizia, tutti già sapessero cosa sarebbe successo. Gli striscioni sono stati tolti e si è aspettato l'annuncio ufficiale. Come da prassi, i capitani sono andati dagli arbitri e l'altoparlante ha annunciato la sospensione della partita. I giocatori sono entrati in campo ed hanno osservato, insieme al pubblico, un minuto di silenzio, seguito da applauso e coro per Robinson.
Solo pochi imbecilli hanno avuto da ridire, nessuno di loro era un ultrà! I tifosi, per quanto incomprensibile ai più, hanno un codice etico.
è stato un gesto di sportività e rispetto che merita un elogio. Non è servito a niente, Robinson non tornerà in vita, ma andava fatto. Questo distingue la civiltà di molte persone dalla barbarie di altre. è giusto fermarsi per un istante, quando accadono certi fatti.
Sabato giocheranno come sempre e la vita andrà avanti, come è giusto.
Drvso

ps
Sarò del venale: ho tenuto il biglietto e pretendo che sia valido per la partita di recupero.

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