martedì 8 gennaio 2008

L'ultimo imperatore

Foto da Wikipedia

William Henry Gates III, detto Bill, è stato, di fatto, il più grande rivoluzionario di questo secolo.
Trascuriamo le voci che lo vogliono discendente di chissà quale schiatta di pirati, grande fratello dell'informatica, pesce cane della finanza, filantropo, etc. Concentriamoci sul suo operato.
Alla stregua di grandi uomini, ha rivoluzionato il mondo, in maniera definitiva: creando sistemi informatici che hanno dato inizio all'era del PC casalingo. Innegabile che su Windows(r) si possa dire peste e corna, ciononostante è stato il primo OS a prova di imbecille, su cui si sono formate generazioni di utilizzatori, smanettoni e @ker, molti dei quali migrati, successivamente, su piattaforme libere, vedi linux.
Un ometto con la faccia da schiaffi, le spalle strette ed il fisico da lanciatore di coriandoli, con una testa brillante. Ricordo quando, nei primi anni '90, lanciava il suo proposito: un computer per ogni scrivania. Parlava di rete, interconnessione, multimediale, dimostrando di aver ben chiaro lo sviluppo della tecnologia e la direzione che avrebbe preso il mondo. Era un momento in cui il mio 486 sembrava il massimo della tecnologia e discutere di memoria da 1GB era quasi un sogno.
Con la sua azienda, ha modellato il mondo nuovo (con tutti i suoi noti difetti), lanciandoci, nostro malgrado, in una nuova era.
Io appartengo alla generazione denominata X. Sono partito con la trottola per ritrovarmi, a sette anni, davanti al primo computer (era un apple antidiluviano, su cui facevo i primi esperimenti scolastici su LOGO, vent'anni fa...). La mia è stata la generazione del cambiamento, su cui la sua pesante presenza si è fatta sentire. Il mio libro ha visto la luce su Word(r), uno tra i pochi programmi che ho sempre avuto con regolare licenza d'uso (quando il prodotto merita...).
I più grandi hanno due modi per uscire di scena: morire o accomiatarsi dal proprio ambiente. Gates ha scelto la seconda ipotesi, uscendo, in punta di piedi, dalla scena. Una scena che ha sempre saputo gestire, senza mai inflazionare la propria immagine.
Da ieri, non è più il signor microsoft(r), chiudendo un'era. La più grande società del pianeta perde la propria guida, perdendo una parte di umanità che le era rimasta. Non più un comandante, ma un consiglio di amministrazione.

Un uomo con tanti pregi e difetti si è fatto da parte. Ciao Bill.

Drvso

Ps
Questo post è il primo che scrivo, da quando ho installato Linux! Senza Bill da insultare, ad ogni problema con windows(r), non c'è più gusto...

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