Sarà capitato a tutti di vedere in qualche anime, manga o film, una lunga fila di giapponesi che suonano una grossa campana a fine anno. Usanza che non comprendevo, finché 先生 (sensei) Kuno mi ha spiegato tutto.
Non mi è ancora chiaro se sia da riferirsi alla tradizione buddista o shintoista, a causa del forte sincretismo religioso che pervade il Sol Levante (un detto dice: vivono shintoisti e muoiono buddisti). Ciò che conta è l'idea alla base del rituale.
I 108 rintocchi sono le cose brutte che si vuole lasciare all'anno che sta finendo. Si suona la campana evocando e caricando i 神kami (non sono proprio divinità come le si intende in occidente; sono qualcosa a metà strada tra i lari romani e le anime africane) con le proprie energie. In questo modo le negatività dell'anno che si chiude resteranno con lui e si potrà affrontare il nuovo anno "ripuliti".
Non penso di avere 108 cose da buttare via di quest'anno infame, magari di più, magari di meno. L'anno si chiude in scazzo, come era iniziato, ma al contrario del nefasto 2(00)8 sono stati gettati semi che possono germinare e strappate erbacce inutili. Mi appresto così a vivere l'ultimo giorno dell'anno con la serena speranza che peggio di questo, quello nuovo non potrà essere.
Non scriverò la solita lista di buoni propositi che, puntualmente, non mantengo: voglio iniziare un nuovo corso, edificando il migliore dei templi, facendo della mia vita un capolavoro. Non mi importa delle delusioni passate, né dei fallimenti, né dell'amarezza, né della tristezza. Da oggi si guarda avanti.
Chiudo citando il commento di Leonardo al mio terzo post: "la Torah inizia con una lettera (כ beth - ndD) chiusa in alto, in basso e all'inizio, ed è aperta solo in direzione della lettura. Altrimenti detto: non ti preoccupare di ciò che sta sopra di te, ciò che sta sotto di te e ciò che ti lasci alle spalle, ma guarda solo in avanti verso il futuro". Per quanto io sia ateo, mi piace citare perle di saggezza di altre culture, purtroppo molto spesso sono legate a tradizioni religiose...
Buon anno a tutti e che questo possa essere l'inizio del capolavoro della vita.
Marco Drvso
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