lunedì 8 dicembre 2008

Un uomo entra in un caffè e fa sdeng!

Non fa ridere! Una battuta vecchia come il mondo, il cui contenuto comico è scaduto da tanto, ma si ha il diritto di dirla.
Di solito evito di guardare la televisione, tranne qualche programma. Tra queste poche e rarissime trasmissioni decenti, c'è il programma di Fazio: ospiti di prima categoria e, soprattutto, Luciana Littizzetto. Di un talk-show cui hanno partecipato personaggi del calibro di Rita Levi Montalcini, Michail Gorbachev (scusate, non so traslitterare il cirillico), Bill Gates e tanti altri personaggi di prima grandezza, discutere le parole del comico di fine trasmissione, suona ridicolo. Posso concordare, però, ieri ho sentito delle frasi, dense di sottintesi, che mi hanno fatto riflettere, più dei discorsi seri.
Le prime avvisaglie della situazione attuale si erano presentate tramite le parole di personaggi del governo, seguite dalle immancabili dichiarazioni di lui/2 (leggasi: lui mezzi. Perché Lui era Lui, questo non vale la metà). A quanto pare, in un paese democratico è sconsigliato fare satira sul governo.
Da che esiste il mondo, il giullare è la vox populi, cui è consentito (nel buongusto) dire tutto. È allucinante pensare che il diritto di satira debba essere limitato, perché è sconsigliato scherzare sul governo.
Il diritto di ridere è alla base di un paese civile e ridere di sé stesso è la qualità del grande uomo. Perché non si dovrebbe ironizzare sul governo? Persino i regnanti assoluti concedevano libertà al giullare. Nella satira si nasconde la verità, comprensibile solo a chi possiede un cervello. È giusto ridere di tutto e tutti, purché con educazione.
Una persona intelligente sa cogliere le critiche mosse dalla satira e sa bene che non può arrabbiarsi. Quando il giullare scherza, anche il re deve stare al gioco!
Sono molto amareggiato a causa della situazione e ancor di più per il silenzio di tutti (ammesso che i teledipendenti e l'italiota medio lo abbiano capito). La libertà d'informazione, l'indipendenza dei glucidi e altri capisaldo di una democrazia sono svaniti, con la satira morirà la libertà. Che fine ha fatto il famoso motto di Voltaire?
Tra applausi festanti e dichiarazioni di stima e rispetto, muore la democrazia in Italia.

Marco Drvso

PS
Fa sdeng, perché non ha tolto il cucchiaino

3 commenti:

"Arturo" ha detto...

Eh.
il nostro caro amico ha tutto, soldi e potere. Gli manca il consenso universale, totale. Qualcuno gli rema contro, qualcuno lo prede in giro. Poverino. Come soffre. E' Natale, dobbiamo essere più buoni. Lui rida di noi noi non rideremo più su di lui. Come diceva Enrico Berliguer quando gli chiedevano perchè non ridesse mai: "Perchè? Cosa c'è da ridere?". Quanto aveva (ha) ragione!

Drvso ha detto...

Sono contento di leggere un commento su questo post (rileggendolo mi sono res conto che non ho dato molto peso allo stile).
In effetti: c'è poco da ridere...

Anonimo ha detto...

ti chiedi perchè non si può ironizzare sul governo e appena prima scrivi: "Il diritto di ridere è alla base di un paese civile e ridere di sé stesso è la qualità del grande uomo"
ti sei risposto da solo non è un grande uomo e il suo non è un grande governo
Claudia