Ieri sono incappatto in un tipico esempio di tam tam via facebook, su una notizia che si è dimostrata solo parzialmente vera. La questione cui mi riferisco è l'idea che gira da qualche giorno di inserire le spese degli animali domestici nel paniere del redditometro, in quanto beni di lusso.
Come ho detto, la notizia (per come è girata in rete) si è dimostrata solo parzialmente vera. Nei vari link si parlava di reintrodurre la tassa sugli animali domestici e di altri provvedimenti impopolari e, a mio avviso, idioti. Passi tassare le stronzate come il cappottino griffato o altre amenità, utili solo ad appagare i bisogni di "padroni" idioti (l'elenco è lungo), ma cibo, veterinario, presidi sanitari e tutto quello che serve alla bestiola non possono essere considerati beni di lusso, malgrado il costo, sovente, esoso. Per mia esperienza personale, l'animale è uno di famiglia e come tale va trattato; a casa mia si fanno le ferie scaglionate per non lasciare da sola la cucciolotta.
Per il proprio animale domestico, si può tirare la cinghia e non possono essere dei burocrati a stabilire se questo è un lusso o no. Gli stessi burocrati che hanno inventato quell'idiozia degli studi di settore.
Per chi ignorasse cosa siano: lo stato ha deliberatamente deciso, tramite commissione di incompetenti (e su questo punto sono tutti d'accordo, soprattutto per il fatto che nella commissione non erano rappresentate le associazioni di categoria) e parametri non molto chiari, quale sia il reddito minimo cui una azienda (dalla partita iva, fino al colosso) debba produrre per esistere. Non rientrare nei loro parametri significa pagare multe salate, perché si viene considerati evasori, d'ufficio (e spesso i ricorsi sono rigettati d'ufficio). Ottimo sistema per strozzare i piccoli imprenditori.
Sentendo quel che gira sui giornali, ho idea che le manovre saranno comunque allucinanti. Certo che anziché aumentare l'iva dei prodotti di largo consumo, affossando i consumi, la si portasse al 40% per i beni realmente di lusso (come era un tempo), ad esempio auto al di sopra dei 2000cc o 200cv, non sarebbe male... chi può spendere per certi giocattoli, non dovrebbe avere problemi a spendere un po' di più.
Spero che nessuno venga a commentare, sostenendo che per molta gente l'auto potente, vestiti di gran lusso, gioielli esagerati e altro, sia una forma di bisogno, paragonandola al dimostrato effetto positivo che dona un animale domestico.
L'essere caduto nell'errore di considerare vera una voce, mi ha divertito e fatto riflettere. Sbagliando si impara e imparare mi diverte. Mentre mi davo del pollo, ho pensato su come ci sia cascato e le conclusioni non sono belle.
Innanzitutto bisogna notare uno strano fenomeno informativo: troppe notizie. Il bombardamento mediatico è altissimo, spesso contraddittorio e sovente basato a sua volta su voci che vengono sparse per vere, anche dagli organi di informazione ufficiale. La notizia di cui sopra, ad esempio, circola da giorni e ne ho sentito anche una versione parziale e contraddittoria nel telegiornale. Ribadisco: pirla io che ci sono cascato, ma dobbiamo riconosciamo che c'è terreno fertile su cui far crescere certe voci.
Questione ben più preoccupante del bombardamento informativo, cui si può porre rimedio con un po' di discernimento nella scelta delle fonti, da parte dell'utente (lungi da me proporre norme che limitino l'offerta informativa), è il clima di questi anni.
Vorrei poter dare delle colpe precise e indicare la politica degli ultimi anni, ma la questione ha radici profonde. Non voglio cercare colpevoli, né soluzioni: mi preme solo identificare il problema. In questi anni si è visto un acutizzarsi della situazione di conflitto perenne tra le parti del tessuto sociale, che è sfociata nell'ondata di sdegno che attraversa il mondo e, francamente, non produce alcun risultato. Non potrà mai funzionare a causa della grandissima sfiducia che ognuno ha nei confronti del suo prossimo. Si cercano i cattivi, mettendosi dalla parte dei buoni, senza considerare quanto sia relativo il concetto di buoni e cattivi; il mondo non è Hollywood.
Non so come ci siamo arrivati, né le cause, ma la situazione è drammatica. C'è un clima di sospetto reciproco, dubbio, sfiducia verso tutto e tutti, come se pararsi il culo da inculate altrui fosse il solo modo per sopravvivere. Si additano i nemici, ci si indigna, si urla e si spreca tempo, senza cercare soluzioni.
Prendiamo ad esempio la politica. Abbiamo una classe politica assolutamente sputtanata, che va a braccetto con banchieri e faccendieri di vario genere, altrettanto sputtanati. È un attimo che una voce, magari con fondati dubbi, si trasformi da venticello a rombo di cannone. Lo dimostrano i molti siti che parlano della casta e alimentano la rabbia. Rabbia non costruttiva e che, alla luce dei fatti recenti, è pronta a trasformarsi in gioia, mentre veniamo allegramente inculati (giusto un esempio: molti dei sacrosanti tagli che stanno facendo alla politica, a lungo andare si dimostreranno per quel che sono: limitazioni all'accesso del popolo alla politica. Per non citare il passaggio da un governo eletto dal popolo, sebbene composto da mediocri e incapaci, ad uno calato dall'alto, per quanto composto da persone preparate). Si potrebbe discutere del muso duro tra imprenditori e lavoratori (i primi visti, a prescindere, come evasori e sfruttatori, i secondi, sempre a prescindere, come assenteisti e potenziali pesi morti che potrebbero rovinare l'azienda; visione reciproca), destra e sinistra e via discorrendo, ma sarebbe tediare con cose già dette e scritte.
Non dico di cominciare a fidarci incondizionatamente del prossimo, ma credo sia ora di tirare un respiro, prima di scagliare la rabbia e per primo lo dico a me stesso, che talvolta mi faccio prendere dal click (per fortuna ho simili cadute solo su facebook e non nella vita reale).
Marco Drvso
PS
Dividi et impera.
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