Giorni fa, mi è successo un fatto strano, che non posso far passare senza scriverne un post.
Un evento particolare che mi ha fatto tornare alla mente un discorso avuto con un amico, tempo fa, riguardo a certe teorie di Jung, secondo cui le cose sono legate, come se ci fosse una forza che crea le coincidenze. Il proverbiale: "parli del diavolo e spuntano le corna", se mi è concessa una eccessiva semplificazione.
Mi sono trovato a parlare con un amico e, per puro caso, è stata nominata una persona del mio passato, in un contesto analogo a quello in cui mi muovevo con quella persona e, mentre lo facevo, ho visto una scena che prima mi ha turbato, poi è stata fonte di risate.
È comparsa una ragazza che al primo sguardo era lei: stessa camminata, abiti simili, corporatura simile, identico tagli di capelli e occhiali (questa caratteristica è comune nel 90% delle ragazze con cui ho avuto una storia), espressione analoga; stavo per salutarla, poi mi sono reso conto che era solo molto simile. Al suo fianco camminava un ragazzo che fisicamente era molto diverso da me, ma nelle movenze, gli abiti e l'espressione ero io.
Praticamente mi sono trovato davanti ad uno specchio vivente, fuori sincrono. Una scena tipo "Ritorno al futuro", recitato dai personaggi sbagliati. Molto probabilmente, ho inconsciamente caricato la situazione con una certa dose di autosuggestione.
Dopo il primo impatto, li ho osservati per qualche istante, mentre si allontanavano. Lo sguardo truce, dai mille significati, di lei e quello di lui, in una strana risonanza tra l'innamoramento e la perplessità di aver fatto una cazzata, mi hanno svelato alcuni punti ancora oscuri della mia vicenda.
Non vi annoierò con elucubrazioni su questioni ormai troppo vecchie, per essere riesumate, bensì su come l'universo sa parlarci e, talvolta, lo fa con parole chiarissime. Questa volta mi ha detto che non avrò mai risposte alle domande che mi posi allora e che tutto scorre. In più, come ogni buon maestro, mi ha dato una lezione, mostrandomi qualcosa che non avevo notato: un insegnamento su di me.
Si dice che quando si muore, si rivede il film della propria vita. In questo caso, posso dire di aver visto un trailer, che ha attivato un meccanismo che nei tarocchi è identificato con la carta "La morte". Arcano che molti considerano nefasto, in realtà può essere il buon auspicio della fine di una situazione e l'inizio di una nuova. Come è noto: la vita, per resistere, ha necessariamente bisogno della morte.
Ciò che è accaduto dopo pochi istanti ne è stata la dimostrazione. Appena ho inquadrato quella strana coincidenza ed ho sprecato gli ultimi istanti nel vederli andare via (il tutto è durato meno di un minuto), l'universo mi ha mandato un altro segno, indicandomi la nuova via, con una certa teatralità.
In realtà, è stata una giornata in cui si sono sovrapposte una certa quantità di coincidenze, tutte legate ad un vasto discorso che ha interessato molte persone della mia vita. Un discorso che si è chiuso, attraverso un lavoro interiore che, sebbene in azione da tempo, è stato catalizzato e condotto a soluzione dall'evento descritto.
Talvolta è utile confrontarsi con la propria esistenza, ponendosi come osservatore esterno, valutando il tutto, come se non riguardasse se stessi e se l'universo dà una mano, è meglio.
Marco Drvso
5 commenti:
Un'esperienza ancora più forte del déjà vu, che del resto mi capita spesso. Sono strani meccanismi che a volte accadono e ci stupiscono, spingendoci a chiederci perchè e, a volte, riescono a fornirci anche alcune risposte.
ps. particolarmente d'effetto il titolo del post ;)
Effettivamente molte volte ho pensato che le nostre vitesiano come delle pellicole che rivediamo all'infinito, in cui ogni volta cambiamo qualcosina... forse hai avuto la fortuna di dare una sbirciatina ad una Diversa prima visione.
È stata una esperienza stranissima, che ha provocato emozioni difficili da spiegare.
Grazie per l'apprezzamento del titolo :D
"Diversa prima visione": ecco un punto di vista che non avevo preso in considerazione. Mi hai dato un ottimo spunto
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