venerdì 12 ottobre 2012

Basterebbe poco

Da mesi non ho stimoli a vergare anche solo un rigo, sia sul diario, sia sulle storielle che scrivo per me, sia su questo blog. Non che manchino argomenti, anzi. Più volte ho avuto quel fremito di condividere un pensiero o una situazione; fremito che solo chi ha piacere a scrivere può conoscere. Scintille d'ispirazione che si spengono velocemente, frenate da mani che non hanno voglia di mettersi in opera, castrate da una mente stanca, che preferiva chiudersi in una apatia programmata, per passare il tempo libero schivando pensieri nefasti.
Mesi passati ad inseguire ogni possibilità di mandare avanti una attività che potrebbe crescere e diventare florida, se solo le condizioni ambientali fossero meno catastrofiche. Per assurdo ci sarebbe lavoro per tutti, ma manca la spinta propulsiva: non gira denaro (non penso di dover raccontare la situazione dei mancati pagamenti e dell'assurdo peso fiscale, calcolato sul fatturato e non su quanto incassato).
Se mi è permesso un paragone: il paese è come un grande apparato elettronico, in cui ogni singolo componente svolge un lavoro e l'elettricità fa funzionare il tutto. Questo flusso di elettroni è il denaro. Il denaro, proprio come l'elettrone, mostra i suoi effetti quando è in movimento, passando di mano in mano ed è assolutamente inutile e virtuale quando è fermo (nel caso dell'elettrone dubito che possa esistere in uno stato stazionario).
Le politiche dissennate di questa Europa dittatoriale, stanno fermando il flusso di corrente, secondo un disegno che per i grandi tecnocrati e geniale, ma per me è folle. Bloccare il denaro è come imprigionare la corrente in una pila: energia inutile, finché non la si collega ad un circuito, ma se non viene collegata, alla unga perde potenza, spegnendosi inutilmente. Io credo nella libera impresa e nel liberismo, ma sono il primo a gridare a gran voce che certi settori devono restare in mano allo stato e che questi deve avere sovranità monetaria per mandare avanti la baracca. Soprattutto mi cascano le braccia quando vedo che grossi gruppi economici hanno spostato il loro guadagno dalla produzione alla finanza: in pratica passando dalla creazione di ricchezza attraverso la creazione di beni e servizi, alla creazione di ricchezza dalla ricchezza (che è una stronzata anche dal punto di vista sintattico). Non sono un economista, ma applico le conoscenze in altri settori, cui aggiungo informazioni acquisite leggendo materiale inerente alla materia e mi rendo conto di quanto sia assurdo quel che sta accadendo.
L'esperienza insegna che certe regole valgono universalmente e cambiando il gergo tecnico si possono applicare gli stessi meccanismi a discipline apparentemente diversissime (mi torna alla mente un bel passaggio scritto da Guenon, riguardo l'astrusa suddivisione delle scienze profane).
Se per un verso mi amareggia la bassezza cui può arrivare certa gente per arricchirsi e raggiungere il potere, da un altro mi distrugge l'acriticità con cui le masse accettano il pensiero dominante. Mi riferisco a tutte le masse, da quelle che spaccano tutto nelle manifestazioni, a quelle che si genuflettono all'uomo della provvidenza di turno.
Posso capire quei criminali che hanno gettato il mondo nel baratro, per il proprio interesse. Nello loro lucida follia hanno visto un obiettivo e lo hanno perseguito senza sosta, fregandosene di tutto e tutti. Non è un comportamento etico, ma non stiamo parlando di persone etiche, ma di quei personaggi che sono dietro ai gruppi di potere; gruppi che agiscono come agirebbe un sociopatico. Non so se si rendano conto del fatto che ci stanno conducendo tutti al baratro, compresi loro stessi, e non mi stupirei se lo sapessero e non gli interessasse.
Chi mi rattrista sono molte persone da questa parte della barricata. Sento parlare di mercati, spread, etc, come di forze naturali da cui difendersi. Abboccano alla visione deviata del mondo, secondo cui certi fenomeni accadono e bisogna lottare per difendersi. C'è chi sposa il pensiero dominante e pensa che questi sacrifici siano necessari, chi sfoga la violenza interiore in piazza, aderendo comunque a quella visione, camuffando la propria voglia di casino, con ideali politici (a questo punto preferisco gli ultrà, almeno sono genuini) privi di una reale base ideologica. Pecore che fanno casino per motivi a loro ignoti, che si scagliano contro quelle forze, come Don Chisciotte contro i mulini a vento. In entrambi i casi non capiscono che queste forze non sono altro che fenomeni umani, cui si potrebbe porre rimedio in meno di 24 ore, semplicemente cambiando le regole del gioco.
Infine esistono persone che sbagliando, prendendo cantonate e ripartendo da zero, cercano di informarsi e capire. Spesso si scontrano con il pensiero dominante e prendono insulti dagli altri (in genere ci si becca del complottista o dell'ignorante), quando provano ad esporre tesi controcorrente. Qualcosa di prossimo al mito della caverna.
In questi mesi di apatia e lotta per mantenere viva la mia microscopica attività (io, come tanti altri, sto andando avanti con la consapevolezza che se noi piccoli ci fermiamo, il paese è finito), mi sono preso la briga di leggere ed informarmi. Non sono andato in giro su siti strani, né mi sono coperto la testa di stagnola per difendermi dagli alieni, bensì ho usato i canali ufficiali di informazione, aperto qualche libro e seguito conferenze (ringrazio youtube che permette di trovare ottimo materiale), per capire i meccanismi che stanno dietro all'economia e, pur continuando ad essere totalmente ignorante, ho allargato gli orizzonti. C'è tanta gente che ha fatto la stessa cosa, ma molta di più è quella che si è limitata a farsi imboccare e costoro mi amareggiano.
Avete un cervello: usatelo!
Guardate cosa stanno facendo, usando spauracchi ridicoli, adatti ad impressionare chi non ha la voglia di leggere. Non serve ipotizzare una Spectre, come fanno i complottisti, basta rendersi conto che nelle stanze dei bottoni ci sono persone che aderiscono ad una stessa visione, liberismo sfrenato, e che credono sia l'unico cammino possibile e fanno di tutto per portarlo a compimento. Menti bacate come i tanti che aderirono ai regimi del XX secolo o al fanatismo religioso. Talvolta le idee sono talmente contagiose da risultare malattie, come descrivevo in questo post.
Basterebbe poco per risistemare tutto: un po' di spirito critico e cultura.

Marco Drvso 

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