venerdì 3 novembre 2017

Del sano egoismo

Esiste una chiave che apre tutte le porte: la buona educazione.
Da buon misantropo, ho l'abitudine di trattare con cortesia il mio prossimo, un po' per educazione, un po' per mantenere un minimo di distacco, un po' perché conosco il fastidio di avere a che fare con perfetti sconosciuti, quindi voglio che l'interazione sia il meno spiacevole possibile. Tradotto: il fato ci ha fatto incontrare, vediamo di non pestarci i calli, per non rovinarci reciprocamente la giornata e lasciare un eventuale buon ricordo, nel caso che la sfiga ci imponga una nuova interazione.
Essere cortesi e civili, cercando di rendere migliore questo pazzo mondo, è un atto di assoluto egoismo. Voglio un mondo più sano e civile per me che ci devo vivere e se tutti gli altri ne traggono giovamento, ben venga; essere circondato da gente felice, cortese e appagata è stupendo. Chi si comporta da stronzo (in senso lato), convinto che il proprio interesse sia superiore a tutto e tutti, rendendo ancor peggiore questo mondo, non è egoista, è imbecille.
Che sia un passante che chiede una informazione, un cliente, chi mi serve nel locale, etc, parto dal presupposto che trattarlo con cortesia e lasciarlo andare via con un sorriso gli migliori la giornata ed evita il rischio che sia io a pagare per l'altrui scortesia. La creanza non costa, al contrario di trattar male che richiede uno sforzo prolungato (se poi si degenera, il costo può essere rilevante), evita inutili seccature e ripaga in vantaggi. Oggi, ad esempio, mi sono recato dal cliente di un cliente, per un servizio. Data l'ora, temevo di essere arrivato in piena e sacra pausa pranzo, quindi mi sono avvicinato a quello che mi è parso essere il magazziniere, che tranquillo si fumava la sua sigaretta e con tutta la cortesia del mondo ho domandato se fossero in pausa, premettendo che in quel caso avrei aspettato, senza pretendere nulla (conosco gente che si sarebbe lamentata o si sarebbe lanciata in subdoli tentativi di fare in fretta), conscio che si sarebbe trattato di perdere una decina di minuti, che avrei potuto impiegare nel fare altro (volgarmente sistemare il riepilogo della giornata, rispondere a qualche mail di lavoro, etc; non sarebbe stato tempo sprecato).
L'essermi proposto con educazione, senza impormi, ha fatto sì che mi sia stato offerto il caffè, ho scambiato due chiacchiere piacevoli e so che, se un domani avessi fretta, potrei chiedere la cortesia che si diano una mossa, ovviamente senza approfittarne.
In teoria non servirebbe specificarlo, ma di questi tempi: offro cortesia, pretendo cortesia e la quantità di gesti cortesi che dispenso è direttamente proporzionale a quelli che ricevo; i parassiti che se ne approfittano o i cafoni possono tranquillamente andare a quel paese.
Prima regola del vivere civile: reciprocità.
C'è chi potrebbe "storcere il naso", accusandomi di essere cortese solo per scopi personali, ma sarebbero le solite anime candide, cui è impossibile vedere il quadro d'insieme, al di fuori dei propri steccati mentali.
Sì, lo faccio per un fine egoistico, senza il minimo slancio verso il mio prossimo, perché così sono a posto con la coscienza.
Non uso l'auto se non in caso di necessità, faccio la raccolta differenziata, evito prodotti usa e getta, riparo ciò che è rotto, non sporco il pianeta, perché a me piace vivere in un mondo pulito e l'aria di merda che respiriamo a Milano non mi piace. Sì, lo faccio per me.
Quando uso la strada, piedi, bici, mezzi, auto, seguo il codice della strada, lascio attraversare i pedoni, non faccio il pirla, non uso il telefono, così evito incidenti e cerco di non aumentare il livello di stress altrui, così non fanno gli stronzi, non si schiantano ed io non devo mandare al diavolo altra gente. Sì, lo faccio per me.
Chiunque abbia lavorato col pubblico sa quanto sia piacevole avere a che fare con gente civile e quanto la cosa renda ben disposti. Ci sono passato e so che la cortesia migliora la sua giornata ed io ci guadagno.
Siamo esseri viventi, ogni nostra azione ha un fine, tanto vale che sia quello che massimizza la resa e migliora il mondo circostante. In India lo chiamano karma.
Prodigarsi per un mondo migliore, comportarsi con cortesia e vivere in armonia è la più alta e meravigliosa forma di egoismo, perché è migliorare il proprio contesto, migliorando la propria vita.
Siate egoisti, lottate per un mondo migliore, in primis perché è casa vostra.

Marco Drvso

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