venerdì 3 maggio 2019

Spero di sbagliare

Leggo, mi informo, ascolto con piacere e curiosità chi la pensa in modo diverso, cerco le pecche in chi la pensa come me e spesso mi domando: sono pirla io o qualcosa non funziona?
Urge premettere un dettaglio. Come amo ripetere: sono troppo ateo anche per sposare un'idea, io voglio dati. Questa cosa fa impazzire i miei amici e conoscenti, soprattutto quando si discute di politica.
Negli ultimi anni si assiste ad un cortocircuito ideologico che se non fosse molto preoccupante, sarebbe assolutamente ridicolo.
Un tempo esistevano movimenti egalitari, il cui scopo era eliminare ogni forma di discriminazione e porre le persone, con tutte le loro differenze e peculiarità, ad un medesimo livello di fronte alla legge, che fosse tutelato dallo stato.
Ogni epoca ha il suo e si può partire con gli esempi dalle guerre sociali all'epoca della Repubblica Romana, per il riconoscimento della cittadinanza, passare al diritto di rappresentanza nello stato con la rivoluzione francese, alla lotta di classe con i movimenti marxisti a cavallo tra il XIX e XX secolo, alla parità di genere con le lotte femministe che hanno attraversato tutto il XX secolo, seguite dalle lotte per la fine delle discriminazioni razziali, al riconoscimento dell'omosessualità come peculiarità e non devianza e via discorrendo. Tutte cose assolutamente buone e giuste.
Battaglie guidate e portate avanti da persone che mai (salvo qualche imbecille) avrebbero usato i metodi dei propri aguzzini o puntato a limitare diritti altrui, per rivendicare i propri. Mi viene in mente il reverendo King: sognava un mondo di persone con eguali diritti, indipendentemente dalla razza e mai attaccò altre etnie.
Oggi l'argomento di punta degli antirazzisti è limitare i bianchi, perché sono il male. Non so se trovare più aberrante il fatto che combattano il razzismo con slogan e modi tremendamente simili a quelli dei vari suprematisti (e ce ne sono per ogni parte del mondo ed etnia) o il fatto che i più accaniti contro i bianchi siano bianchi, quelli che i cinesi definiscono in modo dispregiativo i baizou 白左, sinistra bianca.
Di gente stramba ne conosco tanta, che orbita in mondi strani e distanti, ma per assurdo furono gli antirazzisti a farmi notare che esistono persone diverse da me. Quando ero bambino, ero milanista (ognuno ha i propri trascorsi di cui vergognarsi) ai tempi del tridente olandese, per me Gullit era un calciatore dalla capigliatura bizzarra, che parlava in modo strano, c'è voluto un antirazzista per spiegarmi che fosse etnicamente diverso da me.
Ragionamento per la questione di genere. Mia madre, femminista vecchia maniera che mi ha cresciuto a pane e Marx e le mie migliori insegnanti mi hanno sempre parlato di uguaglianza, non di supremazia di questo o quel genere, anzi: deprecavano certi atteggiamenti. Il femminismo moderno è suprematismo femminile e un continuo insultare gli uomini, arrivando ad eccessi tipo una ex presidente della camera che ha dichiarato che ogni uomo è un potenziale stupratore.
La cosa mi fa incazzare, sia per una questione di coscienza di genere, sia per certe vecchie questioni che ho subito.
Dove diavolo è finita la distinzione tra individui, il non voler fare di ogni erba un fascio?
Simili stravolgimenti stanno avvenendo sulla questione delle coppie omosessuali. Anziché puntare il ragionamento sulla libertà di stare con chi si preferisce, si demonizza l'eterosessualità.
Ho preso i 3 esempi più facilmente verificabili.
Qualcuno può spiegarmi il senso di tutto questo? Mi potete dire come sia possibile trasformare magnifiche battaglie per l'uguaglianza in moderno suprematismo? Come si possono combattere sessismo e razzismo, con sessismo e razzismo?
Capisco che la maggior parte di quei baizou rumorosi che aizzano le folle e fanno rumore appartengano a quell'assurdo movimento antifascista contrario al suffragio universale, passati dall'essere democratici (nel senso più puro e alto del termine, quindi distante dal partito omonimo) ad essere alfieri di un mondo in mano a élites o, passando dal francese al greco, aristocratico. Gente che osteggia le dittature e sogna il ritorno all'ancien régime. Capisco che la storia umana sia costellata di persone che aizzano e indirizzano le masse, ma possibile che solo a pochi stoni qualcosa?
Non è semplicemente una questione di comunicazione. Chi conosce la teoria del meme (che non sono le vignette cretine che girano in rete) sa benissimo che il linguaggio influenza il modo di ragionare. Certa roba non è solo pessima, ma pericolosa.
Al netto del vestiario diverso e di una immagine diametralmente opposta, le manifestazioni del politicamente corretto e di tutto quel variegato mondo, che ho descritto brevemente, somigliano tremendamente a qualcosa di già visto. La moderna dittatura non marcia in uniforme al passo dell'oca, ma danza in cortei colorati.
I regimi non li fanno né le ideologie, né i capi, sono figli del conformismo.

Marco Drvso

ps
ultimamente pubblico senza rileggere approfonditamente. eventuali strafalcioni e refusi sono frutto di questo

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