martedì 30 aprile 2019

Si ricomincia

Nella vita capita spesso di dover ripartire, nelle situazioni e per i motivi più disparati.
La fine di una relazione, un guaio improvviso, stanchezza verso una situazione o semplice voglia di portare qualche cambiamento. Questa è la mia situazione attuale.
Nell'ultimo anno sono stato preso da una situazione di malessere nei confronti della mia quotidianità. La perenne lotta contro gli insoluti, contro la burocrazia, contro i mille paletti che impediscono alla mia azienda di crescere, mi ha stancato.
Non è semplicemente gettare la spugna, ma è rendersi conto di non aver più voglia di lottare contro i mulini a vento, sbattendo la testa in vicoli ciechi. Soprattutto mi sono sempre mancate 2 cose essenziali: i capitali e la necessaria passione per questo settore.
Ho impiegato 3 anni per riuscire ad accendere un leasing per cambiare il mezzo, con la motivazione che nonostante non avessi scoperti, il durc fosse a posto e non avessi insoluti, non avevo mai preso nulla a rate e non si fidavano (almeno questa era la versione ufficiale), quindi trovare i capitali per espandermi, è stata una guerra vana e dover rinunciare a contratti pronti da firmare, perché non si trovano poche migliaia di euro, è frustrante. Farebbe passare la voglia a chiunque, anche al più determinato.
Aggiungiamo a questo il fatto di essersi formato in tutt'altro settore, per fare altro e non amare particolarmente quel che faccio, ecco che si arriva al punto di rottura.
Mi piace fare l'imprenditore, anche in questo settore scalcagnato, però vorrei poter lavorare, senza dover rincorrere i chiari di Luna di una qualsiasi istituzione nazionale e comunitaria che si sveglia la mattina con novità assurde, che mi obbligano a perdere giornate in uffici pubblici -devo riconoscere che tanta maldicenza verso il settore pubblico è ingiustificata. Ho quasi sempre trovato persone preparate, ben disposte, che svolgevano al meglio il proprio lavoro. Purtroppo i pochi negativi lo sono stati a tal punto da mettere in cattiva luce i bravi colleghi-, perdere giornate ad inseguire chi non paga, perdere giornate a scrivere preventivi che non saranno accettati, a far consulenze a vuoto, basta!
Chiarisco subito un dettaglio: nulla esclude che io non sia tagliato per la libera professione. Non cerco alibi.
Comunque sia andata, ho deciso di porre un cambio radicale alla mia vita e buttarmi alla cieca nella ricerca di una nuova avventura lavorativa.
Ho iniziato con quella rottura di scatole del CV ed ora attacco con linkedin, su cui sono iscritto da almeno 5 anni e su cui non ho ancora messo la foto. In questa via crucis ho avuto una piacevolissima sorpresa: alcuni miei clienti, quelli che possono permettersi dipendenti, mi hanno organizzato di loro sponte un colloquio.
Forse non sono così pessimo.
Mi sfugge il perché abbiano voluto il mio cv, ma credo sia una sorta di proforma cui non possano a fare a meno.
Come ho scritto nel post di ieri, è un cammino iniziato da qualche mese, una spinta a voler dare una drastica variazione di rotta alla mia esistenza, che mi ha spinto a questa scelta. il bisogno di fare come la fenice: raccogliere la propria esistenza, dargli fuoco e rinascere.
Rinascere dalle proprie ceneri, ribaltando l'esistenza, per dare inizio a qualcosa di nuovo.
Fa paura?
Uscire da quella che chiamano comfort zone non è mai un passo facile. Se negassi di avere qualche remora, sarei un bugiardo, ma sono quelle paure che danno quel piacevolissimo brivido che stimola i centri della eccitazione. Il misto di timore e adrenalina che aggiunge sale alla vita.
Va fatto?
Assolutamente! Quando non si è soddisfatti è tempo di trovare soddisfazione.
Alla pugna!

Marco Drvso

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