domenica 28 aprile 2019

Finalmente!

Dopo 8 anni mi sono deciso a prendere una settimana per me.
Solitamente, con questa premessa inizia il racconto di un viaggio, una esperienza sentimentale, qualche avventura al limite dell'assurdo, come certi aneddoti che mai ci stancheremo di rivangare tra amici, ma niente di questo è accaduto.
Tutto questo è parte di un cammino intrapreso mesi fa, quando ho smesso di fumare, ho ricominciato a studiare e fare esercizio fisico.
Questa settimana ho tagliato i baffi e larga parte del pizzetto, lasciando solo una piccola parte del vanto del mento, perché detesto l'effetto uovo di pasqua. Ho aiutato un paio di amici a sistemare casa. Ho visto Endgame. Ho fatto un incontro che potrei definire semplicemente 奇妙な (kimiyouna, bizzarro), citando uno dei miei manga preferiti e il suo livello di assurdità. Bizzarro, inatteso e liberatorio. Cristo quanto è stato liberatorio! 
Ho deciso di liquidare l'attività e trovarmi un lavoro da dipendente.
Un conto è essere dediti al proprio dovere, un altro è sprecare l'esistenza dietro un lavoro che non mi piace più, trascurando tutto il resto, nell'attuale congiunzione mondiale; il confine tra perseverare e lottare contro i mulini a vento è molto sottile. 
Questa scelta mi obbliga a mettere mano al curriculum....
Lavoro nella comunicazione e nei collaterali della pubblicità, compreso il settore commerciale, da quasi 20 anni ciononostante il cv per me è uno strumento arcano, di cui mi è toccato farmi rispiegare i rudimenti e la "vendita del prodotto Marco", come la definisce un vecchio amico, è sempre stata, per me, una cosa ostica. 40 anni e sono ancora timido come un boccia...
Seduto alla scrivania, con un anime in lingua originale in tv (alleno così il mio giapponese), cercando di riassumere in poche pagine la mia vita, ho creato un file vuoto ed aperto il questo mio blog dimenticato ed ho iniziato a scrivere.
Quanto mi mancava il brivido del foglio bianco! La sensazione di timore e impotenza che impedisce di rendere a parole quel mondo che esiste e pulsa nella propria testa. Qualcosa a metà tra una paura verginale e il timore di affrontare un gigante, una sensazione passeggera che si carica di adrenalina e appena si digitano le prime parole, tutto comincia a scorrere come un meraviglioso fiume in piena.
Scrivere, fotografare, studiare e fare lunghe passeggiate, questo è ciò che amo fare. Mi cercherò un lavoro in cui impegnarmi, che magari mi farà viaggiare, che mi consumerà tanto tempo, ma almeno potrò ritagliarmi lo spazio quotidiano per quel che amo fare.
Finalmente sono uscito dalla gabbia della libera professione.

Marco Drvso

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