Un seme gettato al vento, che solo ora sta germinando.
Sono giorni folli in cui sto riprendendo in mano la mia vita, dopo un sonno durato troppo a lungo. Mi sono goduto qualche mese di quiete e da oggi ho seriamente iniziato a cercare lavoro (ho passato ore tra offerte e telefonate).
Avevo davvero bisogno di un periodo sabbatico, per rimettere a posto le idee.
Il seme gettato dal buon Leonardo, una delle persone più dotte che abbia conosciuto, è il seguente (vile copia-incolla del commento): "Succedente aleph è beth, la lettera principiante Bereshit. Beth, nelle usuali notazioni a stampa, sembra una "c" con l'apertura a sinistra invece che a destra, e fa un angolo retto in basso a destra (altrimenti sarebbe una khaf, più simile ad una speculare c). Scrivendosi in ebraico da destra a sinistra (gioia dei levochiri), la Torah inizia con una lettera chiusa in alto, in basso e all'inizio, ed è aperta solo in direzione della lettura. Altrimenti detto: non ti preoccupare di ciò che sta sopra di te, ciò che sta sotto di te (che i rabbini siano contro la substantia?) e ciò che ti lasci alle spalle, ma guarda solo in avanti verso il futuro. Da qui la concezione lineare del tempo, con buona pace degli ourobori di indo-europea memoria". Ho sempre adorato la sua dotta ironia.
Nota: prima che qualcuno storti il naso: parla di ebraismo con cognizione di causa, non è un semplice appassionato di tale cultura, come il sottoscritto.
Bereshit (בְּרֵאשִׁית)è la prima parola della Torah (segue la lettera aleph, in questo caso usata come numero del versetto) e può essere tradotta con "in principio", "all'inizio" o più semplicemente "comincia", il via, si direbbe in una corsa.
Beth ב, dal punto di vista indicatomi, è come un cancelletto di partenza. Un cammino inizia con un passo in avanti e nel compierlo non bisogna guardarsi intorno, ma solo avanti.
Un cammino, un volo, richiede di abbandonare ciò che è stato, spogliarsi del passato e andare avanti, abbandonando inutili pesi, lacci e sfondare il recinto, verso qualcosa di nuovo. Non c'è tempo per pensare a ciò che è stato, bisogna avanzare.
Su questo si basa la nuova filosofia di vita: ciò che è stato resta nel suo tempo, al massimo sul lettino della mia analista. Tengo a precisare: si buttano i pesi del passato, non le lezioni. Senza lezioni non si può volare. Si buttano le situazioni, non le sensazioni. Si allontanano alcune persone, non l'affetto.
Questo è il presente e come insegnano in estremo oriente: il presente è il divenire del futuro.
Marco Drvso
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