Datemi una maschera e vi dirò la verità. (O. Wilde)
Negli ultimi giorni mi sono reso conto della reale potenza di un blog. Nello spiattellare la mia vita privata ed i miei pensieri sulla rete, mi sto liberando della maschera. Il finto volto che ho indossato per anni è stato sostituito da queste parole.
Un'altra maschera, mi si potrebbe obbiettare. Sì! Una maschera che svela la verità.
Questo pensiero è nato durante un dialogo con mia sorella. Claudia mi ha chiesto se per caso non mi creasse problemi sapere che leggeva questi miei pensieri, in parte molto personali. La risposta è stata "sono in rete a disposizione di tutti". Lei ha insistito sul fatto che a leggere fossero persone molto vicine. I miei lettori sono tutti amici o parenti, persone che mi conoscono a cui mostro il mio lato inedito.
Sono conscio del fatto che, così facendo, sono costretto a togliermi la maschera e mostrarmi così come sono, anche nella vita reale.
Mostrando al mondo cosa sono realmente, mi sto conoscendo. Mi sento libero di esprimere me stesso, senza quel bisogno inconscio di mistificarmi. È una bella sensazione, difficile da esprimere, per ora.
È più facile esprimerlo con un esempio. Oggi pomeriggio ho fatto leggere ad una cara amica alcuni passaggi del libro, direttamente sul blog (la versione in rete è priva delle correzioni dell'ultima ora... appena possibile sistemerò tutto). Per un istante, sono stato tentato di chiederle di non leggere gli altri post, perché personali. Mentre lo pensavo, mi sono risposto da solo: è in rete! Le ho dato l'indirizzo, quindi, se vuole leggere: leggerà.
Quello che scrivo sono io, il mio mondo, le mie idee. Perché dovrei vergognarmi di me?
Web 2.0 grazie di esistere!
Drvso
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