Quando leggo i giornali, mi cascano i maroni (i tg non li seguo, ormai, da tempo immemorabile). In questi giorni i nostri rapaci giornalisti fanno a gara a chi fornisce più dettagli macabri su eventi tragici di cronaca (cito ad esempio la storia di Erba e quella dei due bambini di Gravina).
Posso capirli, povere bestie, devono sfamare un pubblico di feticisti, affamati di dettagli scabrosi e raccapriccianti, affinché abbiano di che discutere al bar. Ma come siamo messi?
Possibile che la gente brami per sapere come sono morti dei bambini, affascinandosi del fatto che siano morti agonizzando? È civiltà questa?
No! È un raccapricciante mercato del dolore, allestito a favore di personaggi miserabili che sguazzano nell'ascoltare quanto di più tremendo e torbido accade nel paese. Siamo al punto che della Franzoni sappiamo vita, morte e miracoli, ma non sappiamo niente di ciò che dovrebbe interessarci realmente. Chissenefrega dei dettagli di un omicidio! Datemi la notizia, come prevede il diritto di cronaca, poi passiamo ad altro. Non voglio sapere che il dato personaggio ha ucciso giocando col coltello o ridendo, di quello devono occuparsi magistratura e forze dell'ordine, affinché si giunga ad una conclusione nel processo.
Basta con i video processi, le gogne telematiche e le descrizioni feticistiche dell'accaduto. Non è accettabile in un paese civile, ammesso che l'Italia lo sia.
Drvso
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