La vita è un lungo cammino che ognuno pratica a suo modo.
Dovevo arrivare quasi a trent'anni per scoprire la sensorialità della vita. Godere a pieno un panorama, della musica, un cibo, un profumo, un contatto.
Ballando sto scoprendo il piacere del contatto e tutta quella fisicità che non avevo mai compreso. Muovere il proprio corpo, scoprendo gesti e muscoli sconosciuti, è una sensazione meravigliosa che mi apre nuovi orizzonti.
Il piacere del contatto prevede la brama nel cercarlo e la scoperta dell'uso giusto del tempo, affinché si possa gustare il proprio piacere nel momento migliore. Un esempio, può essere questa serata.
Al ritorno dal piacevolissimo incontro con alcuni amici di un amico, ho visto in lontananza la Madunina. Normalmente, si considerano l'ora, la necessità di alzarsi presto e la propria ubicazione geografica, come validi motivi per rimandare.
Preso da questa nuova filosofia che si poggia sul concetto "se vuoi fare un passo su una certa nota: fallo! è un momento che non tornerà", ho guidato fin dove ho potuto ed ho proseguito fin sotto il Duomo, per il solo piacere di vederlo illuminato e pulito, in questa notte limpida, dall'aria leggera.
Mille volte ho attraversato il dedalo che si dimena nel centro storico, ma, mai, come oggi, ho colto la bellezza della ma città, rischiarata da lampade elettriche. Un piacere per gli occhi e per lo spirito. Il massimo è stato vedere il Duomo, da piazza dei mercanti, con la giusta prospettiva: era solo mio.
Il suono di voci lontane, poche auto, accompagnato da una leggera e fresca brezza primaverile era la colonna sonora di un momento di massimo piacere. Potevo sentire sotto le mani quel bellissimo marmo e accarezzare ognuna delle guglie che si stagliavano al cielo. La facciata si ergeva come un grande triangolo da cui, seguendo la linea del lato destro, si giungeva alla guglia del tiburio, nel centro prospettico tra la navata principale e quella laterale. Ancor più a sinistra, si apriva il pallido cielo di Milano, delimitato dal profilo armonico della galleria.
È questo il senso zero: la capacità di godere di ogni stimolo che ci giunge. Assaporare il momento: l'unico senso della vita.
Drvso
1 commento:
forse dovresti leggere "l'eleganza del riccio" è molto più articolato e a volte noioso ma l'idea è un pò quella della scoperta e riscoperta...
Ciao
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