Di questi tempi sono vittima dell'etica anglosassone del lavoro... non ho più una vita sociale, sono in completo sbattimento (malgrado qualcuno non lo voglia capire e si senta offeso!), ma ne può valere la pena, dal punto di vista della crescita interiore, mirata ad edificare quell'adulto migliore che spero di diventare.
Dei tanti mestieri che ho svolto in vita mia, due sono i migliori: barman e operatore museale.
Caratteristica che li accomuna è la possibilità di interagire con il pubblico e svolgere una funzione, quasi, sociale: il produttore di sorrisi.
Di questo me ne saranno grati i dentisti che vedono splendere al Sole il frutto del loro meticoloso e complesso mestiere. Un lavoro ben fatto e mostrato al mondo è il miglior premio per un lavoratore.
Nel caso del barman, ciò che appaga è il supporto psicologico che si offre ai clienti che giungono al bancone. Spesso avevano solo voglia di fare 2 chiacchiere ed io, tra un negroni, una birra ed una caipiroska, ero ben felice di prestarmi. Ho incontrato persone di ogni tipo, ognuna con una storia diversa ed io li ho ascoltati tutti. quando uscivano, contenti della serata, era, per me, il miglior premio alle fatiche serali (sembra un lavoro leggero, ma garantisco che richiede fatica, come ogni mestiere ben fatto).
Questa sera sono arrivato a casa con i piedi doloranti, senza voce, stanco morto, ma sono contento. Ho scarrozzato in giro per il museo un complessivo di circa 140 persone di età, cultura ed estrazione diversissime. Ho mostrato loro le creazioni leonardesche, l'arte della meccanica ferroviaria, i capolavori della nautica, dando il massimo. Il piacere, a fine giornata, non è quanto ho guadagnato (innegabile che il soldo sia un motore primo: idealista sì, imbecille no), bensì i complimenti ricevuti, il sorriso del pubblico, le domande che mi hanno rivolto, quei volti soddisfatti nell'aver impegnato del tempo ad ascoltarmi, mentre fornivo loro nozioni e raccontavo storie di mondi lontani nel tempo.
Temo di scimmiottare troppo Dario Fo e le sue lezioni d'arte, quando sono intento a divulgare il metodo scientifico, la tecnologia delle invenzioni e la storia che vi è dietro, ma solo seguendo un maestro si può ottenere un risultato.
Hanno imparato qualcosa? Non lo so, spero di sì. Porteranno con se qualcosa di questa giornata? Idem. Sono le solite domande che mi pongo alla fine, quando salgo in moto e mi dirigo altrove.
Non saprò mai dare una risposta, ma resta una certezza: ho strappato loro un sorriso ed ho allietato qualche ora a delle persone, questo è sufficiente, per me.
Drvso
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