martedì 22 luglio 2008

Evangelion

Nella prima stesura del mio racconto mi sono imbattuto in vari problemi di natura etico-censoria. Alcuni temi risultavano forieri di critiche e problemi da parte di certi potenziali lettori (rotture di vaga matrice religiosa), inoltre, mi sarebbe dispiaciuto urtare la sensibilità altrui. In sintesi, colto da ignavia, ho stravolto parte della storia, aggiungendo frammenti inutili, rendendola indigesta al sottoscritto.
Si fa presto a dire "cambio due cose". La realtà è ben diversa. È sufficiente modificare quel che dice un personaggio chiave, per vedersi stravolgere il proseguo o, peggio, compromettere la logicità della trama. Piccoli frammenti che obbligano alla scrittura di lunghe digressioni e spiegazioni che, francamente, rendono una palla la lettura. Le stesse digressioni che mi disturbano, anche quando sono essenziali per comprendere la storia (pippe mentali di uno che si rifiuta di lasciare in sospeso parti poco chiare).
Per rendere il progetto digeribile a più persone possibili, ho compromesso il mondo che io ho creato, contaminandolo con quello in cui vivo. Si può essere più stronzi?
Ero pronto a detestare la mia opera, rivista e corretta quando, come un fulmine, mi è piombato addosso Neon Genesis Evangelion, il miglior anime che abbia mai visto (di cui consiglio caldamente lo "sdoppiaggio infame" su youtube).
Mi rifiuto di accennare alla trama, è ben contorta....
C'è tutto: dal blasfemo al non detto. L'autore, Hideaki Anno, è riuscito a creare qualcosa di mai visto (sebbene il background sia chiarissimo), senza porsi grossi problemi su come il pubblico avrebbe accolto quella cozzaglia di malati di mente che ha creato.
La visione dell'anime mi ha convinto a riprendere il racconto e togliere parti inutili e concedermi tutte le licenze che voglio. Adesso, ricomncia a piacermi....
Il racconto e mio e lo gestisco io!

Drvso

PS
peccato che mi accuseranno di aver copiato il geofront... la base antartica sita in una cavità naturale trae spunto dal lago sotto il ghiaccio (esiste!). La vera fonte è, piuttosto, il mito di Agharty...

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