lunedì 27 aprile 2009

Giovanni telegrafista

Oggi ricorre l'anniversario della nascita di Samuel Finley Breese Morse, l'uomo che diede inizio all'era delle telecomunicazioni elettroniche.
Come molti altri personaggi che hanno cambiato la storia, iniziò la sua strada come pittore. Fu tra i fondatori della National Academy of Design di New York, poi iniziò ad occuparsi di chimica ed elettricità e il mondo non fu più lo stesso.
Fino a quel momento, le telecomunicazioni (intese come comunicazione a distanza della sola informazione, senza trasferimento di materia, quindi la posta non è inclusa nel discorso) si limitavano a sistemi arcaici, più o meno pittoreschi: i tam tam, i segnali di fumo, il passaparola, il telegrafo ottico di Napoleone (citato ne "Il Conte di Montecristo"), i segnali luminosi sulle torri (vedi Cesare e il Barbarossa) e tanti altri metodi, molti riscontrabili in vecchi film.
All'epoca di Morse, il problema di comunicare velocemente era dettato dalla presenza di una nuova tecnologia di trasporto: il treno. Fu necessario trovare sistemi per inviare l'informazione a velocità superiore, rispetto al treno. I motivi furono molteplici.
Per prima cosa, era necessario comunicare tra le stazioni, soprattutto in caso di incidente, affinché si potessero fermare i convogli in transito, successivamente vi fu la necessità di sapere per tempo le condizioni della merce trasportata, la loro vendita e i ricavi economici, quindi lo strumento giunse in borsa (qualcuno ricorderà Zio Paperone e Gomez Addams intenti a leggere lunghe strisce di carta, da una scrivente telegrafica: erano le informazioni borsistiche).
Più che l'invenzione del telegrafo, in sintesi un interruttore con un cavo molto lungo, bisogna rendere merito a Morse di aver ideato tutto il sistema di protocolli necessari alla trasmissione, gli stessi che oggi utilizzano Internet, il telefono, la radio e tutti gli altri sistemi. Comprese che un codice acceso/spento non era funzionale e utilizzò il doppio segnale a lunghezza diversa (punto/linea). Lui, il suo staff e gli utilizzatori successivi seppero creare nuove forme di linguaggio, creando le abbreviazioni che i ragazzini usano oggi sugli sms (per la cronaca: il segnale della nokia è sms in codice morse).
Il semplice segnale di chiamata ICQ è la prova di quanto fosse fantasioso questo inventore. Pronunciate la frese inglese I SEEK YOU (io cerco te), poi pronunciate le tre lettere ICQ, sempre in inglese, e capirete. Era un comunicatore e lo dimostrò!
Morse gettò le basi della tecnologia da cui Meucci trasse l'idea per il trasferimento della voce, su cui Bell costruì la sua fortuna, creando l'infrastruttura e i protocolli per l'utilizzo dell'invenzione di Meucci. A tal proposito, mi preme far notare che Meucci inventò il terminale, ma la struttura della rete e il suo utilizzo fu merito di Bell; non penso di errare nel considerarli entrambi inventori del telefono.
Il telegrafo senza fili di Marconi diede inizio all'epoca della radio, della televisione e della telefonia mobile e l'idea di trasmettere impulsi elettrici fu riutilizzata per creare la rete militare ArpaNet, oggi nota come internet.
Da un bip ebbe inizio il mondo moderno. Chissà se Morse abbia mai sospettato che la sua invenzione potesse essere così importante e rivoluzionaria....
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(happy birthday Mr Morse)

Marco Drvso


2 commenti:

Luca M. ha detto...

Ma daiiii!!!
Che ricordi...
Nella mostra "America! Storie di Pittura dal Nuovo Mondo", dove come sai ho fatto la guida, era presente un dipinto di Mr. Morse, una veduta delle Cascate del Niagara datato 1835 e di proprietà del Museum of Fine Arts di Boston...
Raccontare che "l'autore di questa tela non era un pittore professionista, ma si tratta dell'inventore dell'omonimo codice" era uno dei cavalli di battaglia di parecchi miei colleghi!!!
(non il mio... in effetti, penso di non essermi fermato al suo dipinto nemmeno una volta...)

Grazie ancora una volta Druso: come sempre il tuo blog è stimolante e riesce a strapparmi emozioni! (questa volta si tratta di un sorriso...)

Drvso ha detto...

Grazie Luca!!!!
Sono queste piccole soddisfazioni che mi fanno portare avanti il blog.