domenica 10 maggio 2009

L'ultima lettera a un amore mai nato

Quando ormai il sentimento è finito, non resta che andare avanti verso nuovi lidi.
Se mi devi detestare, fallo per quel che faccio, non perché sono un uomo. Se mi devi odiare, fallo per qualcosa che io ho fatto, non per le azioni scellerate di altri.
Io non ti odierò, malgrado tutto. Non ti odierò perché capisco la natura umana e so come agisce il cervello. Non ti odierò perché posso comprenderti, anche se non lo immagini. Posso capirti molto bene...
Non farò, come spesso accade, che per colpa tua odierò te e il tuo sesso: è la mossa semplice dei codardi, nella quale sono caduto tanto tempo fa, quando ho chiuso il cuore al mondo. Andrò avanti, come ho imparato a fare, ricominciando, come farebbe la fenice e terrò ben stretta la cicatrice che ho nel cuore, perché è stato comunque un insegnamento. Non sarai certo tu a scalfire il mio nuovo io, distruggendo quello che ho edificato a fatica.
Magari è vero ciò che hai detto, magari sono solo balle. Non mi interessa più. Se poi, un domani, vorrai ricordare con un sorriso un ragazzo che ti ha amata veramente, ne sarò felice, perché vorrà dire che almeno quello lo ho ottenuto.
Fine

Non so perché ho scritto tutto ciò. Come si dice a Napoli: cosa fatta capo ha! Ed ora via: verso nuove avventure, arrivando la, dove nessuno è mai giunto prima (J.T.Kirk).
Marco Drvso

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