venerdì 12 giugno 2009

Da sogno a realtà

Chi ha la mia età sa benissimo chi sia MSGundam (Mobil Suite Gundam - ガンダム). Per i più giovani o gli sprovveduti (anatema cada su di voi, perché siete dei blasfemi!), rimando a wikipedia per non appesantire troppo il post.
Gundam fu, da un punto di vista narrativo, un passaggio epocale nella storia dei mecha e della fantascienza "televisiva". Per la prima volta si ha lo scontro tra umani delle colonie e la Terra, senza tirare in ballo alieni, mostri o altri cattivoni di nagaiana memoria. Proprio lo scontro tra umani permette di sviluppare il ragionamento sull'assurdità della guerra che è alla base dell'anime. In certi passaggi la retorica cronaca della follia umana tocca vette commuoventi.
La domanda di base è sempre la stessa che attanaglia tutte le persone di buon senso: perché la gente continua a fare la guerra?
Altro fattore che ha reso la storia fantastica è la sua veridicità. Gundam può restare a secco di energia, finire le munizioni. Questi sono solo due aspetti della ricerca di verità scientifiche che Yoshiyuki Tomino ha preteso per questa sua opera, da cui ha avuto origine il filone detto dei Real Robot. Il fatto che dopo lo scontro finale, il Gundam sia talmente malconcio che debba essere abbandonato prima che esploda, è la ciliegina sulla torta.
Gundam è un'opera che ha poco da invidiare, nel suo genere, alle opere cui si è ispirato, tra cui Starship Troopers e il ciclo dei Robot di Asimov. La storia si evolve ad ogni puntata, senza ricadere nel classico canovaccio di Mazinga e soci. I personaggi sono assolutamente credibili e il contesto sociale è descritto con magistrale bravura, quasi fosse la cronaca di una epoca reale. In particolare c'è un tema affrontato con la dovuta cautela, il razzismo, che sovente è causa di problemi ai personaggi, in particolare perAmuro che è una forma evoluta di umano, nota come newtype. In parole semplici: del peggio dell'umanità non manca nulla.
I temi che sto trattando, sono quelli che a distanza di 20 mi hanno fatto riscoprire e godere ancora la storia di Gundam. Quando ero piccolo, mi bastava esaltarmi per un robottone che seppe diventare il mio preferito, superando persino il Daitarn3, del mitico Benjo.
Non sono stato un culture di tutta la saga, mi sono limitato ad essere un fanatico della prima serie, ambientata nel 2079, quella con Amuro Ray (chissà perché in Italia divenne Peter Ray) alla guida del Gundam RX-78-02, l'unico vero Gundam.
Fu il primo robottone che mi fu regalato e ancora ricordo con affetto quel modellino in metallo, privo del braccio sinistro... ammetto di sapere a memoria tutta la sigla.

In questi giorni, Gundam compie 30 anni; siamo coetanei. Per festeggiare degnamente questo beniamino dei bambini della mia età (che ha reso all'erario giapponese un sacco di soldi), a Tokyo è stata eretta una statua in suo onore, in scala 1:1, cioè 18metri (un palazzo di 6 piani).
Cosa altro dire. Questa estate sarò a Tokyo e non perderò la possibilità di andare a "conoscere" uno dei miti della mia infanzia. Non sto più nella pelle.
Auguri al mio eroe di bambino! E ricordate: nessuno ce la fa contro Gundam!
Marco Drvso

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