lunedì 14 settembre 2009

Vittoria pirrica

Gli eserciti si separarono; e, da quel che si dice, Pirro rispose a uno che gli esternava la gioia per la vittoria che "un'altra vittoria così e si sarebbe rovinato (Ἂν ἔτι μίαν μάχην νικήσωμεν, ἀπολώλαμεν)". (Plutarco).
Pirro, il re dell'Epiro, passò alla storia per il rovinoso modo in cui seppe sconfiggere i romani in 2 battaglie, ricordate come vittorie pirriche. Il risultato delle vittorie fu così catastrofico da compromettere la guerra, vinta poi dai romani. Bisogna riconoscere che a livello bellico non fu un esempio di lungimiranza...
Di vittorie pirriche la storia ne riporta molte, alcune eclatanti, come Kadesh e le Termopili.
Le vittorie di Pirro sono le classiche vittorie a caro prezzo. Ottieni quel che vuoi, ma quando guardi ciò che lasci sul campo, non sai se è stata una vera vittoria.
Alcune vittorie dell'ultimo periodo, hanno il sapore di pirriche. Vittorie che mi fanno tenere alta la testa, il cui costo comincia a sembrare eccessivo. Vittorie in varie situazioni e campi che coinvolgono larga parte della mia vita. Non tornerei indietro e se lo facessi, rifarei tutto, ma valuterei meglio lo scotto, preparando le contromosse.
In questo assomiglio a Pirro, entrambi non siamo abili scacchisti. Anzi, io posso annoverarmi tra le schiappe totali.. Motivo di questo è la mancanza di un vero piano strategico o la troppa impulsività o meditazione nei momenti sbagliati, contravvenendo alla regola aurea di Napoleone "un quarto istinto, tre quarti ragionamento".
È vero, Napoleone fu sconfitto, ma questo accadde quando la sua mente bacata cominciò a somigliare a quella di Lui/2 e, soprattutto, perché intervennero le nazioni più potenti dell'epoca. Se non si fosse rincoglionito, Waterloo sarebbe stata ricordata come la seconda Austerlitz, per nulla togliere a Wellington: fulgido esempio di grandezza militare e rettitudine morale. Contro Napoleone, l'unico ad avere partita facile fu Nelson: uno dei più grandi ammiragli della storia, alla guida di una flotta imbattibile, contro un grandissimo generale da battaglie campali. Napoleone era scarsuccio in tattica navale.
Scarsuccio in qualcosa, come lo siamo tutti (nel mio caso, certamente, nei rapporti umani).

Suvvia: il fine giustifica i mezzi, allevia le ferite riportate e lenisce il rimorso per quanto lasciato sul campo. In fondo, ho avuto quel che volevo.

Marco Drvso

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