sabato 3 ottobre 2009

Conoscersi

Dal mio ritorno dal viaggio, ho intrapreso il cammino della conoscenza della persona a me più cara, Marco D'Urso.
Per quanto possa sembrare assurdo, ho scoperto che sono la persona che conosco meno. Tanti miei atteggiamenti, idee, modi di affrontare la vita, speranze, che ho sempre ritenuto parte di me ho scoperto essere qualcosa di più prossimo al super-ego freudiano. Questo è solo un piccolo esempio.
Il tutto è iniziato mentre riflettevo su certe cose che ho commesso in modo assolutamente volontario, il cui risultato è noto ai lettori abituali. Come ho scritto, l'unico rammarico è aver perso la stima di una persona che stimo tantissimo e che si è dimostrata molto più matura di me, malgrado abbia poco più di vent'anni. Era in atto una rivoluzione interiore e, purtroppo, non si fanno rivoluzioni senza morti.
Riflettevo, mentre studiavo, sistemavo il romanzo e, per ragioni vagamente ignote, iniziavo a fare ginnastica. Il fatto che io e lo sport esistiamo su universi paralleli è cosa nota, palesata dal 3 in pagella che quella troia della mai insegnante di ginnastica mi piazzò al quinto anno delle superiori.
Questi esercizi, iniziati per gioco, mi stanno facendo scoprire il mio corpo, in una dimensione che non conoscevo. Nel romanzo sto trovando il mio io, disseminato nei vari personaggi e nel blog vive la mia "coscienza di Zeno".
Lentamente, sto scoprendo una persona diversa da quella che credevo. Né migliore, né peggiore, solo diversa. Un individuo con muscoli che non sospettava di avere, idee che si stanno chiarificando e atteggiamenti diversi da quelli che mostrava al mondo.
Sarà un cammino lungo e tortuoso, ma necessario. Era tempo che incontrassi Marco Drvso D'Urso e mi confrontassi con lui.
Comincio a comprendere il mio passato e vedo il futuro sotto un'ottica nuova. In questo mi sono state utili alcune persone con cui ho scambiato discorsi, con talune solo in chat, che hanno stimolato la mia ricerca interiore, in particolare una certa cugina: la prima persona cui ho ammesso che ha avuto ragione.
Quando si vuole, veramente qualcosa,la si ottiene, ad ogni costo. Questo è il mio motto da molto tempo. Io volevo trovare me stesso e lo sto trovando. Giorno dopo giorno, con fatica, ma lo sto trovando.
Alcune cose che ho voluto, non le ho ottenute e lotterò per averle, ma di altre mi rendo conto di non averle desiderate mai con intensità, lasciando che il fiume le portasse via. Questo è un altro esempio.
Questo viaggio somiglia ad un puzzle. In origine avevo solo pezzi uguali, privi di disegno. Lentamente stanno comparendo colori e forme che posso usare per comporre la figura.
Suderò e lotterò per comporre questa figura, perché è un fondamentale. Il mondo di ognuno di noi ha un centro relativo, sito nella propria persona. Se non si conosce il centro del proprio universo, non si può conoscere l'universo.
Il gioco si articola tra la ricerca interiore e l'osservazione di sé, attraverso lo specchio più vero: gli occhi altrui.
Imparo a conoscermi e, tutto sommato, non sono così detestabile né perfetto come ritenni un tempo.
Mi rivolgo a te che leggi: impara a conoscerti, il mondo apparirà diverso.
In marcia!

Marco Drvso

1 commento:

Anonimo ha detto...

La cosa più difficile del mondo è conoscere se stessi. Si può impiegare anche tutta la vita e non trovare la risposta.