lunedì 5 aprile 2010

Il marchese del grillo

L'Italia è un paese strano, in particolare dal punto di vista della legalità.
Un paese in cui vi è un continuo e incredibile esistere di assurdi controsensi nella gestione della giustizia, difficilmente può risultare credibile e sicuro.
Qui, Beccaria ha scritto "Dei delitti e delle pene", un testo fondamentale in cui si stabilisce che la pena deve essere certa e commensurata al reato e l'inutilità della tortura e della pena capitale. Qui si è sviluppato un sistema garantista che assicura agli imputati un giusto processo e regole certe di indagine e procedura.
Garantire il giusto processo e la presunzione d'innocenza, purtroppo, sta diventando: garantire l'impunità, legando mani e piedi alle forze dell'ordine e agli inquirenti.
Come disse in una riunione un certo direttore "se hai 5000€ di debiti o rubi per il pane, non dormi la notte. Se hai debiti per 5 milioni o hai rubato fortune, dormi benissimo perché la gente prega per te".
Potrei elencare per giorni, fino ad arrivare al paradosso per cui un assassino rischia meno di tanti altri imputati e, soprattutto, l'unico reato che in Italia non è mai stato condonato è il divieto di sosta. Detto ciò, perché ci stupiamo se il paese è in mano agli zozzi e se i balordi di mezzo mondo si trasferiscono in Italia?
I politici fanno a gara a chi è più garantista, per aiutare i propri amici. Certe persone sono intoccabili e solo parlare dei processi diviene motivo di sanzione e ostracismo. Non mi riferisco solo ai reati da colletto bianco che qualcuno sta depenalizzando, mi riferisco anche a porcherie inaudite che alcune persone possono compiere perché, magari, indossano l'abito giusto.....
In questi ultimi anni, la cronaca e l'informazione politica ha smesso di demoralizzarmi e mi disgusta, semplicemente.
Non capisco come chi ha fatto della sicurezza una bandiera, possa permettersi di vietare le intercettazioni, togliere fondi alle forze dell'ordine, castrare la magistratura e l'elettorato non dica nulla, salvo: "giudici comunisti".
Chi cazzo ha mai visto i comunisti in Italia? Di rossi autentici ne ho conosciuti così pochi da sospettare che nel PCI fossero una risicata minoranza.
Quando quei valori che indicava Beccaria si perdono, lo stato di diritto viene a mancare e con lui la struttura stessa della società. Un paese in cui vige la legge del più forte e manca la tutela della vittima (perché di fatto qui si tutela il carnefice, in nome del garantismo e non la vittima, onde evitare di sembrare giustizialisti) non è un paese civile, non è una repubblica; è una merda.
Vedo crollare tutto a livelli da medioevo e forse peggio. Un paese in cui, ancora una volta: loro sono loro e noi non siamo un cazzo.
Un tempo ciò era giustificabile, oggi no. Oggi si vota e la gente ha dimostrato di voler essere dominata e di non capire un cazzo, aiutata da una opposizione connivente e ridicola.

Marco Drvso

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