lunedì 28 giugno 2010

Siamo in Italia...

Salto i preamboli: ne ho piene le balle.
Chiunque abbia un minimo di nozione di storia recente o faccia finta di informarsi sa bene che data sia il 27/6/1980.
Ogni qual volta mi trovo a parlarne, mi sento sempre ripetere le solite frasi di biasimo su Italia e Italiani e, lo ammetto, da un po' di tempo la cosa mi da fastidio.
Non sono qui a millantare di appartenere al popolo migliore di questa terra, sito nel paese più fantastico, gloria e vanto per tutti i popoli. So benissimo cosa sono l'Italia e gli italiani, però...
Abbiamo un passato glorioso, ma non intendo citarlo perché sarebbe pleonastico e, soprattutto, non mi interessa scomodare i nostri padri. Grandi persone che, purtroppo, stiamo dimenticando per carenze dei media, culturali ad alti livelli e, soprattutto, per il grande difetto umano della poca memoria. Non ci sentiamo parte di qualcosa e per questo dimentichiamo cosa hanno fatto i nostri padri; ma senza scomodare il passato, possiamo vedere grandi cose anche oggi. Non mi sto riferendo a imprese epiche, bensì alla quotidianità di un popolo che non è migliore, né peggiore agli altri, semplicemente è stato truffato.
Quotidianamente milioni di persone mandano avanti onestamente la baracca ed hanno principi saldi di onestà e vivere civile. Una moltitudine di meravigliose persone "comuni" nulla hanno da spartire con la feccia che quotidianamente ci propongono i media e certi spettacoli poco edificanti del vivere collettivo. Eppure sembra, stando a sentire tutti, che questo sia un paese da buttare, abitato da approfittatori, ladri, incapaci e personaggi della peggior specie.
Io non mi sento come la definizione dell'italiano medio data da tutti e aggiungerei che nessuno delle persone che abitualmente frequento rientra in tali categorie. Partendo da tale assioma ho cominciato a guardarmi intorno, cercando di capire se sono io un fortunatissimo o qualcosa non torna.
La verità è che ci bombardano da anni con il meme negativo su noi e sul nostro paese, cui va aggiunta quella strana usanza di guardare male chiunque si reputi fiero di essere ciò che è: italiano (in larga parte dovuto alla volontà di distaccarsi dal regime, nel dopoguerra, ma che si è dimostrata una pura idiozia e, soprattutto, patriota e fascista non sono sempre sinonimi).
Lo abbiamo sentito recitare dalla tv, dal cinema, dall'informazione (anche quella libera e quella "fai da te" su internet), che l'Italia è un paese di merda e dobbiamo vergognarci, etc. Questo ha fatto sì che il disinteresse crescesse e il paese somigliasse sempre di più a quello che ci descrivono. Così facendo li abbiamo lasciati fare, regalando il paese a una manciata di idioti che non sono neanche i capi, ma burattini di nessuna credibilità. Burattini incapaci che per non sfigurare si sono circondati di altri incapaci, riempiendo di idiozia tutti i posti di comando. Questo non è qualunquismo, realmente in ogni settore “in vista” c’è una testa di cazzo posta in situ da altre teste di cazzo più in alto.

La verità è che ci hanno fato credere che siamo pessimi, per essere liberi di fare quel che vogliono e contagiarci con la loro meschina avidità. Basta aprire gli occhi e guardarsi intorno per rendersi conto che non siamo quel pessimo popolo di ladri e bimbiminkia che dicono. Smettiamo di credere alle menzogne che ci raccontano gli incapaci e rialziamoci.
Non è troppo tardi.
Marco Drvso

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