giovedì 5 agosto 2010

Eroiken

Adoro leggere le mitiche strisce del grande Bonvi, in particolare le sturmtruppen.
Sovente, leggendo le storie di quei soldati, mi vien da fare paragoni con il mondo.
Le eroiken truppen vivono in un mondo senza tempo, in attesa della vittoria finale, contro un nemico invisibile (della cui esistenza è lecito dubitare), arrivando a pensare che il nemiken non sia altro che un diverso gruppo del medesimo esercito. Personaggi fisicamente identici, differenziati solo per il grado (gli ufficiali alti e simili a Gargamella, i sergenti grassi e grezzi, poi le truppe), ognuno con una sua essenza da cui iniziano intere saghe come per Messia Heinz, il poeta soldaten e altri. Solo l'eroiken alleaten del Sol Levate e il fiero alleaten Galeazzo Musolesi hanno una propria identità (il nome di Musolesi è chiaramente una satira su Ciano e Mussolini, però c'è una vena di dura ironia nel pensare che il personaggio nacque in una famosa osteria di via Mario Musolesi, a Bologna; questi era un partigiano).
Le truppe vivono una quotidianità fatta di ordini allucinanti emanati da uno stato maggiore distante e incapace, rappresentato da ufficiali quantomeno discutibili, di cui si ricorda il medico pazzo, il capitano alcolizzato, il tenente incapace e tutta una sfilza di personaggi al limite dell'inumana follia. Di questi poveri soldati tirannizzati dal sergente ci si chiede perché non si ribellino, poi ci si rende conto che la loro non è viltà o ignavia: sono troppo impegnati a sopravvivere fino al giorno dopo.
Su questo ultimo punto inizia la riflessione sulla realtà. Come le truppe di Bonvi, la gente non ha tempo e modo di mandare a quel paese i governi, perché è troppo presa dalle faccende della vita quotidiana, nella lotta per sopravvivere (specialmente di questi tempi). Non è come dicono molti "la gente è troppo comoda per muoversi", è solo troppo in sbattimento per fare altro.
Analogo ragionamento vale per il nemiken. I soldati, dalla truppa al capitano, non vedono il nemico e si fidano ciecamente dello stato maggiore che gli garantisce che il nemico esista, anche quando questi si presenta dichiarando di essere Biancaneve con i nani. Su questo potrei riaprire la discussione su come l'informazione sia veicolata, in modo da farci vedere "il nemico" e distrarci da altro, citando "l'arma segreta del dottor Goebbel", in pratica un televisore...
Come sempre, le opere migliori sono quelle che ti permettono più piani di lettura. Si possono leggere ridendo come uno stronzo o riflettendo sul loro essere uno specchio ironico della realtà in cui vizi e virtù del mondo sono narrati attraverso le gesta di personaggi assurdi, che nella loro esasperazione tirano fuori la realtà.
Ora tutti in trincea, che l'assurda guerra continua...

Marco Drvso

ps
mi hanno fatto notare che gli ultimi 3 post sono militareggianti... non temete, non sono impazzito

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