L'universo ci parla e, come ho sperimentato personalmente, è logorroico. Logorria dovuta, con molta probabilità, al fatto che nessuno lo ascolti. Quotidianamente ci manda segnali e suggerimenti, nelle forme più disparate e, talvolta, capita che questi segnali vengano compresi. Segnali che giungono in maniera inattesa, ma applicando un pochino di dietrologia galattica hanno senso.
Ho alcuni pensieri per la mente, da qualche giorno. Pensieri e idee che, per una strana concatenazione di eventi, si incastrano benissimo con quel che mi sta accadendo intorno e, in questa oziosa mattina di ottobre, ascoltando Merdman di Lucio Dalla (canzone che vi invito ad ascoltare), mi è arrivata la chiave di lettura.
Ero lì ad arrovellarmi il Gulliver, ascoltando le liriche di Dalla, quando, gradita quanto inattesa, è giunta una chiamata che ha tolto il velo da alcuni pesieri, obbligandomi ad affrontarne la luminosa realtà delle suddette elucubrazioni. In quel momento, ho udito la voce dell'universo che diceva "Oh pirla! Vediamo se questa volta capisci".
Cosa mi dice l'universo?
L'universo, che altro non è che l'insieme tutti noi (dentro e fuori di noi, insomma il tutto di cui siamo parte), mi sta dicendo che è ora di un cambio radicale. Tutto è iniziato da una sensazione, seguita da varie coincidenze, che mi indica che qualcosa non si muove nel verso giusto ed è tempo di cambiare.
Ho osservato quello che ho edificato e mi sono reso conto che, malgrado le pietre ben sgrezzate e i mattoni di buona fattura, non ho costruito niente di buono né duraturo. È tempo di abbattare tutto, rifare le fondamenta e riprendere, dai materiali a disposizione, quel che c'è di buono e riedificare tutto, seguendo un progetto preciso e impegnandomi nella realizzazione.
All'opera!!!
Marco Drvso
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