Sono anni che si sente ripetere il mantra del terribile PM10, con dotti politici, buoni solo a dare aria ai denti, che gettano panacee e anatemi su una folla che, come sempre, sembra capire, ma in realtà....
Le polveri non sono solo semplice smog. Le polveri si originano da ogni azione e in ogni dove. Dalla combustione (vedi riscaldamenti, auto, sigarette, etc), dal deterioramento dei palazzi privi dell'adeguata manutenzione, dai lavori pubblici, dalle strade fatte male che si sbriciolano, dal sale sparso d'inverno, fino a fonti naturali, come i vulcani, il deterioramento del suolo, la decomposizione di materiale organico, etc. Per quanto riguarda il materiale organico, possiamo mettere nel calderone anche le scaglie di pelle che si staccano dai nostri corpi, pelame vario, forfora e tutto quello che buttiamo fuori. Quando ci grattiamo il culo, produciamo polvere.
Polvere che, anche per azione meccanica, tende a ridurre la propria pezzatura, fino a diventare abbastanza fine da penetrare nei nostri corpi e farci ammalare.
Da anni si cercano soluzioni per ridurne la quantità nell'aria, ma limitarsi al blocco delle auto e ad un corretto uso del riscaldamento, è necessario ma non basta. Sporcare meno è il primo passo, il secondo è pulire. Un buon modo per abbattere le polveri sarebbe lavare le strade con maggior frequenza, perché è lì che si depositano, lì vengono tritate dal passaggio delle auto e dal calpestio e lì vengono risollevate in aria.
Nello scrivere di pulire la strada, intendo potenziare i mezzi e il personale dell'amsa, lungi da me sperare nell'intervento illuminato di qualche politico o, peggio, di qualche architetto di grido che foderi Milano di panni statici... Milano è ricca di acqua non potabile che si può spargere in grande quantità con autobotti, seguite da spazzatrici. Ovviamente, vanno puliti anche i marciapiede.
Fin qui, la questione vista dal punto di vista pratico.
Il problema della polvere, in realtà, è qualcosa di più ampio. Come nel mitico film si diceva che dio è nella pioggia, si può giungere con un veloce sillogismo a definire che il karma è nella polvere. La polvere è il risultato di ogni nostra azione, non a caso polvere siamo e polvere ritorneremo. Inquiniamo e quel danno che facciamo al nostro mondo ci torna indietro, sotto forma di malattie.
Fastidioso come la polvere sui mobili e permeante come quelle sottili, anche il nostro passato si ripresenta come strato sottile di pensieri e coincidenze, che ci obbligano a riflettere sulle scelte fatte. Il 14/2 ho avuto un picco di ingressi nel blog, circa 130 in un solo giorno. Tutti ingressi su una sola pagina, questa.
Non c'è giorno in cui non mi dispiaccia di aver perso l'amicizia di quella persona e spero, un giorno, di riuscire ad avere ancora il modo di parlare con lei e appianare le divergenze. Non meritavo il suo comportamento e lei non meritava il mio. Quei giorni sono la dimostrazione che i preconcetti, uniti a scarsa comunicabilità, possono solo fare danno.
Ho fatto tesoro di quanto accaduto e non ripeterò più l'errore, soprattutto con la persona che amo, la mia Tata.
Ora che ho imparato a non sporcare, devo pulire, sperando che ナナmi permetta di farlo.
Grandi pulizie che possono rendere respirabile l'aria a Milano e rendermi un'amica (almeno pulirmi il karma). Se tutto funziona, sarà un vantaggio per tutti i diretti interessati, altrimenti: sarà stato un buon esperimento, che darà comunque dati utili per trovare la soluzione del problema.
Marco Drvso
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