martedì 12 luglio 2011

Buone domande

Ho già scritto in passato sulla questione delle domande e delle risposte e senza temere di ripetermi, siccome repetita iuvant, ribadisco il concetto che la domanda giusta, vale più di cento risposte corrette.
Tante volte, nella vita, la soluzione giunge nel momento in cui, dopo tanto girarci intorno, ci si pone la Domanda: quella che in sé ha tutti i dubbi, le certezze e non abbisogna di risposta, perché il solo fatto di essere stata posta indica una presa di coscienza, che vale più della semplice risposta.
I miei amici, a questo punto, si dividerebbero in chi mi direbbe 42 e chi mi ricorda la fissazione per le discipline orientali, come lo zen, in base a quali discorsi abbiamo abitualmente; io aggiungerei anche il demone di Socrate.
Proprio come il demone socratico gira intorno all'argomento, aiutando il soggetto a scoprire dentro di sé la verità, il maestro zen risponde al suo allievo tramite delle domande, per lo stesso motivo ed entrambi applicano la massima di Douglas Adams: "non puoi capire la risposta, finché non avrai la giusta domanda".
Spesse volte, la domanda sbagliata rovina un discorso, altre volte, quella giusta può indirizzare il dialogo verso spunti di grande interesse, da cui può scaturire un bel ragionamento. In un momento di crisi, nel senso etimologico del termine (krisis, decisione), si giunge alla soluzione nel momento esatto in cui ci si pone il giusto quesito.
Penso sia capitato a tutti di trovarsi ad un bivio e rimuginare a lungo su quale sia il giusto percorso, soppesando i pro e i contro della questione, senza giungere ad un risultato soddisfacente. Tante volte, mentre ero preso dalla ricerca di una soluzione, di una causa per l'insieme di cose che accadevano, etc, mi sono trovato a non avere il risultato corretto dell'equazione e non ne comprendevo il motivo. Sebbene la logica fosse appagata, qualcosa, chiamiamolo istinto, sesto senso o come pare a voi, mi ronzava nel cervello, impedendomi di accettare le risposte. Solo quando ho rimescolato i fattori dell'operazione, modificando il quesito, cambiando l'approccio, tramite un diverso punto di vista e, in quel momento preciso, la risposta non serve più, perché è intrinseca nella domanda che, solo per il fatto di essere stata formulata correttamente, indica la piena comprensione della situazione e lo sciogliersi della crisi.
Questo è un invito per tutti. In anni in cui le risposte che ci vengono propinate sanno di finto, iniziate a porvi delle domande, anche apparentemente stupide, ma fatelo. Lentamente le domande si faranno sempre più ragionate e precise e, forse, capirete meglio il mondo che ci circonda


Marco Drvso

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