Adoro leggere le stronzate omofobe di certi alti prelati e di certi politici, in particolare di un certo ministro. Non solo mostrano quanto si possa essere imbecilli, ma dimostrano tutta la loro ignoranza.
Questa volta non intendo scrivere sulle loro esternazioni, sebbene un certo ministro e un certo cardinale potrebbero fare coppia [...] comica ed avrei già il nome: i due di Oleggio. (Non so in quanti capiranno la battuta: è un vecchio detto). L'affermazione che mi ha colpito, a questo giro, è di un generale americano, John Sheehan, contrario alla presenza di omosessuali nell'esercito. Notizia che ho letto, subito dopo aver visto un episodio di Torchwood.
Secondo questo dotto imbecille, non solo l'essere gay va contro l'essenza del guerriero, la colpa strage di Srebrenica (11/07/1995) è da attribuirsi all'esercito olandese, perché composto anche da omosessuali. Secondo lui, erano troppo rammolliti per sparare al nemico e difendere i civili.
Me lo immagino, nel suo ufficio, circondato da idioti suoi pari e, mentre si gratta i coglioni fumando un sigaro, esclama "l'esercito non è roba da froci!", in autentico stile borghezio.
Questo è il bello del preconcetto: può essere fonte di comicità (vedi la descrizione del pirla), giocando sull'esasperazione di un pensare comune. Finché è giocare, purché con stile, va bene. Dal gioco sul luogo comune sono nati capolavori immortali come "Il vizietto". Il problema è quando il luogo comune, spesso privo di una reale corrispondenza, entra in un discorso serio.
Ogni persona è un mondo a sé e difficilmente lo si può catalogare secondo solo una caratteristica. Prendiamo ad esempio Michelangelo e Giulio II della Rovere, detto il papa guerriero. Due uomini forti, determinati, con due palle da combattimento, un carattere d'acciaio, un temperamento da vero duro e, come riportano le cronache, decisamente incazzosi: una delle coppie omosessuali più note del rinascimento. Tecnicamente erano bisessuali (pare che fu il della Rovere a far cornuto il Borgia, papa Alessandro VI, e si dice essere il vero padre del Valentino), ma poco conta. La fortuna del bisex, rispetto all'etero e all'omo, è di non perdersi metà del divertimento...
Suppongo che il generale abbia la classica visione dell'omosessuale in stile paillettes e fru fru, sempre pronto a piangere per un'unghia rotta. Sarebbe bello portarlo a fare un giro nella storia e farlo discutere con famosi guerrieri del passato. Lo prenderei per la manina e lo condurrei da Alessandro Magno e con quest'ultimo gli racconterei del Battaglione Sacro tebano (che per la cronaca aveva steso anche gli spartani, ma si dovette arrendere alle truppe di Filippo il macedone; il babbo di Ale magno). Dopodiché gli chiederei di spiegare al grande conquistatore la sua idea, magari in termini espliciti.
Immaginatevi il generaloide che lo guarda in faccia e dice: "te sei un finocchio, non sei buono per fare la guerra!". Poi immaginatevi la reazione pacata dell'imperatore macedone.
Ammesso che sopravviva al disappunto di Alessandro Magno, lo condurrei da re Leonida, altro esempio di guerriero non propriamente etero. Se poi ponesse l'obiezione che nel mondo greco era "normale", lo porterei da Giulio Cesare (ebbene sì! Molti storici concordano sul fatto che Cesare non disdegnasse gli uomini) o dall'imperatore Adriano.
Qualcuno obietterà che si resta sempre nel mondo antico. È vero. Dopo l'introduzione del cristianesimo di è diffusa una forte omofobia che ha obbligato molti a nascondersi, salvo periodi di relativa apertura mentale. Ciò non toglie che "l'amor greco" è sempre stato diffuso negli ambienti più "machi", come ben illustrato dai Village People. Era prassi tra i samurai del periodo Edo, tra i cowboy e i conquistatori del west (vedi le storie sulla fondazione di San Francisco) e in tanti altri casi in cui si racconta di virili, intime amicizie che, a voler leggere tra le righe, erano più che amicizie. Va ammesso: esistono etero raffinatissimi e omo che assolutamente dei duri.
Ogni persona è un mondo fatto di tante peculiarità e non ci si può fermare ad una sola. Di sicuro, il caro generale è, oltre che vagamente retrogrado, decisamente ignorante. Si studiasse la storia, prima di dire cazzate.
Marco Drvso
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