martedì 4 ottobre 2011

Voglia di ridere

Ultimamente, questo blog tace.
Vi sono tanti motivi, tra cui una crisi creativa. Avrei tanto da scrivere, ma manca l'ispirazione e quando manca, non si riesce a mettere la giusta ironia e la qualità delle frasi è, obiettivamente, pessima. In vero, ho perso voglia di ridere e quando questa manca, è meglio aspettare che torni.
La stessa poca voglia di ridere che ha colpito un tale che, tramite il proprio avvocato, ha fatto querela a nonciclopedia.
Mi secca aver da dire, magari sulla follia di non avere controllori sui mezzi atm e lamentarsi del fatto che in pochi (tra cui il sottoscritto) paghino il biglietto o qualche altra disquisizione semiseria, che il mio piccolo intelletto mi concede di fare, o menarmela per l'ottimo risultato con cui ho concluso gli esami di giapponese.
In questi giorni ho riflettuto su cosa sia essere un blogger, a seguito della visione di questo filmato, targato Byoblu (Claudio Messora: giornalista che seguo sempre con piacere), che con la questione del tale citato all'inizio ha molto a che vedere. Consiglio a tutti di dare visibilità al filmato e agli articoli che trattano la vicenda, perché è una questione di massima importanza.
Senza questa legge cretina, chissà cosa succederebbe.... tempo fa mi è stato contestato un post e, siccome la contestazione mi era parsa lecita, sebbene il lettore non si fosse preso la briga di leggere bene, ho giustamente risposto al suo commento e spiegato le mie ragioni. A questo serve avere i commenti liberi. Nessuno è infallibile, tutti sbagliano ed è bello essere ripresi, per potersi correggere.
Citando il filmato, verrebbe da dire che a questo servono un sacco di ottimi congegni grafici (widget; un giorno mi prenderò la briga di inventare, per mio uso, qualche neologismo) atti alla diffusione di altre fonti e risposte.
Certamente non smetterò di scrivere per questo: Socrate non me lo perdonerebbe mai.
C'è poca voglia di ridere, di questi tempi e non vale solo per me. Le facce tese, finto allegre di molta gente, mi stanno dando da pensare. C'è un vago (...) sentore di disfattismo, menefreghismo e individualismo spicciolo che sta contagiando tutti: troppo assorti nel criticare gli altri e nel badare in maniera discutibile al proprio orto. Verrebbe da definirlo un "ignorante nichilismo", che temo mi stia contagiando. Non ho più voglia di ridere.
Prendo le cose con troppa serietà, da alcune scelte che devo fare (scelte importanti), al colore dei calzini, sembra che da ognuna dipenda il destino del mondo, il tutto condito da questo clima di sfiducia cosmica che circonda tutti.
Ho poco spinta a scrivere; per fortuna sto leggendo tanto.
Appena torna la voglia di ridere, mi rimetterò a scrivere.


Marco Drvso

3 commenti:

White Rose ha detto...

Se vuoi ti racconto una barzelletta?!
Dai non te la prendere cercavo di risollevarti il morale :)
Sorridi sempre alla vita, è così stramaledettamente breve.

Anonimo ha detto...

Se tornassi a sorridere presto..ne sarei felice

Drvso ha detto...

Ridere fa bene all'animo e conto di tornare presto a farlo.
Nel frattempo, mi duole informare che anche wikipedia è finita nelle maglie della legge di cui accennavo sopra.