Diciamolo: sono un inguaribile ottimista con un senso dell'umorismo molto particolare.
Mentre soffrivo pensando al fatturato di questi mesi e al casino mondiale, spalando ghiaccio tra una imprecazione e l'altra, ho avuto una mezza epifania. E se tutte queste crisi fossero occasioni d'oro che stiamo sprecando?
Lo so, lagnarsi nella speranza che non cambi nulla, per dare la colpa ad altri, è una tentazione e una abitudine diffusa. Stratracannare e stramaledire le donne, il tempo ed il governo è sport nazionale, come lo scaricabarile. Ma quanto è bello vedere la propria vita e il proprio mondo che vanno in vacca e dare la colpa ad altri?
Non più, almeno per me. I periodi di crisi sono per me ottimi momenti per rimettermi in discussione, uscire dall'apatia e riprendermi la vita. Non avrei preso certe scelte, se non fossi convinto di voler cambiare molte cose.
Simile proposito, dovremmo prenderlo tutti e prendendo il toro per le corna, trasformare questa fase di crisi in una grande opportunità per un mondo diverso. Non dico migliore, solo diverso (anche perché peggio di così non è facile).
Mi raccomando, però, non prendetemi troppo sul serio, anzi, non prendete alcunché troppo seriamente, altrimenti si rischia di cadere nel vortice della follia che avvelena l'esistenza. Bisogna dare il giusto peso alle cose, altrimenti si può incappare in errori, anche gravi. Poca serietà non vuol dire superficialità.
Mentre tutti si strappano i capelli per la crisi economica e per il grande freddo (leggasi probabile emergenza gas e perenne emergenza imbecillità politica, vedi un certo sindaco), sento tante lamentele, ricerche di colpevoli e poche soluzioni praticabili. Siamo troppo presi a prendere sul serio la questione, per averne una visione realistica e concreta.
L'ideale sarebbe una drastica rivoluzione culturale e un cambio di rotta totale, ma lo vedo impossibile. Se si iniziasse adesso, credo che ci vorrebbero almeno 5-6 generazioni prima di vedere qualche risultato. Un'altra bella idea sarebbe decapitare il potere e mettere persone credibili, ma anche qui si galleggia nell'utopia, per ora. Senza cercare soluzioni estreme ed evitando le soluzioni tampone, sovente peggiori del problema, si potrebbe partire dal problema, sviscerarlo e ottenere un risultato da cui partire.
Le grandi crisi mondiali non sono molto diverse da quelle che ogni persona vive nel suo piccolo, cambia solo la scala di grandezza.
Penso, magari sbaglio, che la crisi del debito si potrebbe risolvere con un magheggio bancario fatto dalla BCE, che anziché elargire denari alle banche, potrebbe darli agli stati, come farebbe una vera banca centrale, in un sistema di sovranità monetaria. Della serie: stiamo unificando tutto con regole varie, tanto vale che lo sia anche la BCE e si smetta di vederla come entità a sé stante. Oppure nazionalizzare le banche e farla finita una volta per tutte.
La crisi dell'industria si potrebbe risolvere rivedendo, al rialzo, i salari e cambiando drasticamente il sistema del lavoro, in modo che la gente abbia garanzie, un buon salario e abbastanza tempo libero, in modo che possa acquistare prodotti di buona qualità e costo elevato, prodotti in loco e spendere il resto in servizi vari. In questo modo si tiene in vita l'economia, si consuma meno e meglio e non abbiamo tonnellate di merce usa e getta, prodotta da schiavi in Cina e che vale quanto costa. Parlo di comprare meno, ma oggetti più costosi, di qualità e durata infinitamente superiore, che richiedano ragionevoli tempi di produzione.
In ultimo il discorso del gas. Abbiamo le tecnologie per migliorare la termica delle case, attraverso opere di ristrutturazione che rimetterebbero in moto l'economia, evitando il continuo consumo di territorio per far contenti gli speculatori edilizi, cui aggiungere sistemi di produzione energetica a impatto zero e produzione in situ. Prendendo la soluzione più semplice: pannellare tutti i tetti, in modo che durante le ore di luce si posa utilizzare il riscaldamento elettrico, lasciando l'uso di gas per le ore di buio, sarebbe un gran risparmio per noi, nazione, e una bella inculata per Gazprom.
Qualche idea, senza la pretesa che siano prese in considerazione. Magari troppo semplicistiche, ma come insegna il caro Occam, bisogna ridurre all'osso la questione e la soluzione più semplice e spesso quella corretta.
Spero che il mondo non si faccia scappare queste grandi occasioni. Ribadisco che le crisi sono i momenti migliori per prendere delle scelte (chi conosce il greco ha intuito il doppiosenso) e prendere strade nuove. Al momento vedo i potenti indaffaratissimi a salvare lo status quo, facendo danni incredibili, quando potrebbero accettare il fatto che il sistema ha funzionato finché ha potuto, ma ora l'ingranaggio si è rotto e bisogna sostituirlo con qualcosa di nuovo. Non so se migliore, ma certamente diverso.
Se ci sono arrivato io che non sono una cima, penso che le menti eccelse e raffinatissime dovrebbero produrre pensate anche migliori. Figurarsi che quanto sopra non gli porterebbe via niente, anzi li potrebbe arricchire ulteriormente.
Si sono estinti i dinosauri: non pensino che il sistema sia immune da avere una fine.
Marco Drvso
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