mercoledì 5 giugno 2013

La vita...

Sono stati mesi un po' caotici, in cui scrivere è stato più una sofferenza che un piacere. Le ragioni sono tante e vanno da casini personali di vario ordine e grado a problemi sul lavoro, fino alla triste domenica di 2 settimane fa, quando la cucciolona canina ci ha lasciati. Era malata da tempo e finché ha avuto la forza ha giocato, mangiato e vissuto bene, fino al giorno in cui ha smesso di mangiare, si è messa in un angolo e poco dopo ci ha lasciati. Se esiste un altrove, so che sta giocando con il suo vecchio compagno, che le ha preparato la cuccia ed è stato ad aspettarla per 3 anni. Ugo e Agata mi mancano tantissimo. Loro, Marta (la gattina che abbiamo raccolto l'anno scorso), Laika e Nebbia, la cucciola canina (che prese mio padre dopo il divorzio) e il disgraziato felino con cui sono cresciuto (che dormiva con me e si lasciava coccolare solo da me; un persiano blu purissimo, con l'istinto assassino e il carattere di un gatto di strada, nato per essere libero e che un bel giorno ha preso ed è andato a colonizzare il quartiere in cui vivo ora), il MIO pelosone, sono parte della famiglia e l'amore verso di loro è totale.
Pochi giorni prima che Agata ci lasciasse, Marta ha partorito. Purtroppo non siamo riusciti a farla sterilizzare per tempo, ma a casa lo spazio c'è e ci siamo attrezzati per trovare una una sistemazione alle 3 piccole pesti.
Il primo lo ha partorito con noi vicino poi, visto che la cuccia non le piaceva, si è andata a rintanare nel sottotetto ed ha partorito gli altri 2. Oggi li ha portati in casa.
Oggi, tornato dal lavoro, li trovo tutti e quattro nella cesta che gli avevamo preparato ed ho avuto la sorpresa. Uno lo avevo visto, bianco con qualche macchia grigio e caffelatte, un altro a macchie grigie e l'ultimo, quello che si era messo in disparte, con un colore ed una morbidezza del pelo assolutamente inconfondibili. Marta è la classica tartaruga nera, di razza europea, mentre il gatto che le gira intorno ha un pelo stranamente lungo, il muso schiacciato, il colore dei primi due piccoli e certi tratti somatici familiari.
Da un po' di tempo nutro il dubbio che Nebbia si sia riprodotto (facendo 2 conti, oggi avrebbe 25 anni) e che la sua prole giri in zona, soprattutto guardando certi musi e certi peli delle piccole colonie che gironzolano dalle mie parti e crescono vispe e forti (qui c'è tanto verde e nei parchi c'è tanta selvaggina per i gatti liberi), ma oggi ne ho avuto la certezza. Uno dei cuccioli di Marta è quasi identico a Nebbia, quando entrò in casa mia con Laika, nel 1989. Le sole differenze sono nel pelo più corto (ma sensibilmente più lungo di quello di sua madre) e nel colore degli occhi: azzurri anziché gialli.
Non ho vergato un capolavoro, in queste poche righe, ma sento il dovere di gridare al mondo che la mia cucciolona mi manca e che il rompipalle del mio cuore è tornato!
Certo che la vita è strana...

Marco Drvso

1 commento:

max ha detto...

Avere animali a cui dare affetto è un dono che ci viene concesso... Ed è naturale semtire dolore quando questi nostri Compagni di Vita ci lasciano... bentornato al tuo cuore :)