giovedì 17 settembre 2020

Ascoltare il corpo

Una delle poche costanti nella mia vita, è il pessimo rapporto col mio corpo. 
I miei tanti difetti, l'insicurezza e altro, mi hanno portato, tanti anni fa, ad avere quasi un distacco completo dalla mia corporeità (che non sia tutto normale, credo lo abbiano capito anche i sassi). La mente e il corpo vivevano come separati in casa.
Risparmio, a te che leggi, la cronistoria delirante di questa situazione e vado direttamente ad oggi.
La prima fase dell'ascolto è stata lo scorso anno, quando un amico mi ha introdotto alla lettura di testi psicanalitici, spiegandomi che era solo una parte dei miei problemi, che andava affrontata (se non fosse stato per il casino covid, sarei in analisi da 6 mesi). Così, per gioco, mi sono detto, riferito alla mia parte fisica -Sentiamo cosa vuole- ed ho notato, lentamente, come certe pose, movimenti, espressioni, riflettessero certi stati d'animo. Certi movimenti, un tempo facilissimi, mi risultavano impossibili e dolorosi: ero la fiera della contrattura nervosa. Per intendersi: a 29 anni riuscivo a mettere il piede dietro la testa, in equilibrio sull'altro; 6 mesi fa a malapena alzavo la gamba, per indossare le braghe.
Dopo aver accettato il fatto che dovessi riconnettere tutto il mio io, ho iniziato a fare esercizio e provato ad andare in palestra (esperienza ignobile: pessimo luogo, per me), con scarsissimi risultati. Direi: tempo, soldi e fatica gettati al vento.
In questi giorni ho provato a praticare le arti marziali. Ho iniziato per curiosità ed è stato amore a prima vista. Ci si trova tra amici un paio di volte la settimana e si provano gli esercizi e negli altri giorni li ripeto e affino (non ho velleità da karateka, voglio solo fare ginnastica).
Risultato: ho riacquistato quasi subito l'equilibrio e lentamente stanno sparendo tutti i difetti di postura.
Esaltato dai primi risultati, ho cominciato ad impegnarmi seriamente e il mio corpo ha iniziato a parlarmi. Il muscolo contratto che si scioglie, mi ha riportato alla mente una situazione ed ho scoperto che non era stata pienamente superata, quindi nel muovermi ho iniziato a ragionarci sopra e affrontarla, col risultato che quella fastidiosa zanzara è svanita. Esercizi che talvolta non riescono a causa di troppi pensieri, obbligandomi ad affrontarli. Mi rendo conto se qualcosa non va, perché sono conscio di ingobbirmi o cammino male.
Si è instaurato un sanissimo scambio tra la mente e il corpo, una collaborazione stretta che mi dona piacere e migliora la vita. Più vado avanti, più ne voglio e temo che potrei anche iniziare a correre.
Questa situazione mi dona una sicurezza mai provata. In alcune situazioni è addirittura la parte fisica che prende il comando, scevra dalle mille seghe mentali e ottiene enormi risultati. 
Ho ancora la pancetta (però è calata), la peluria di un orango e tutti i mille difetti, ma ora mi guardo allo specchio e mi piaccio. Sto trovando la pace con me e ne sono così felice, che non basterebbero milioni di parole per spiegarlo.
Tutto perché ho fatto quel che la natura impone: smettere di ascoltare le zanzare che ronzano nella mia testa e ascoltare il mio corpo. Prima che la mente lo intuisca, il corpo ha già capito e manda segnali. 
Se lo avessi capito 20 anni fa, la mia vita sarebbe stata molto diversa, ma ora non vivrei questa magnifica esperienza, simile ad una seconda nascita.

Marco Drvso

2 commenti:

Gianluca Rossetti ha detto...

Sto affrontando la stessa situazione... Capisco e ti dirò che la voglia di correre mi è venuta già 2 mesi fa e dopo 7 kg in meno tutto è più facile e bello... Per non parlare della fiducia in sé stessi... Top

Drvso ha detto...

Fai benissimo!
Per me è assolutamente terapeutico