Nei post precedenti ho descritto come il mio mondo sia andato in frantumi (lavoro, amore, prospettive, tutto spazzato via) e ciò mi abbia aiutato a riprendere in mano la mia vita, gettare via tutto il piombo che avvelenava il mio animo, lanciarmi nell'impresa di generare la mia stella danzante ed ora sto sistemando i cocci.
Letteralmente una montagna di cocci.
Mi sovviene un aneddoto che mi raccontò mio nonno, riguardo alla battaglia di Stalingrado (lui non era li; pochi mesi dopo sarebbe andato a sperimentare l'ospitalità dei campi del Reich...): "i russi hanno vinto la battaglia perché i tedeschi hanno distrutto tutto. Una volta che non hai più nulla da proteggere, hai un problema in meno da risolvere e puoi dedicare ogni energia allo scopo principale" (in quel caso, ricacciare a casa i tedeschi).
Una piccola, preziosa, parte di questi cocci sono messi da parte, per essere riparati e abbelliti, quando sarà il momento, sperando che ci sia la possibilità. Tutto il resto è un cumulo esaltante, su cui sto mettendo mano.
Fin da piccolo ho un'abitudine: modificare gli oggetti rotti e farne altro. Porto un esempio pratico: i miei castelli di lego che "accidentalmente" cadevano, frantumandosi in decine di pezzi, per magia diventavano astronavi, sculture, panorami, etc. L'abitudine non è cambiata.
Approfitto di queste uggiose giornate di ottobre per dividere e valutare quei cocci, decidendo cosa farne. Li ho osservati per il tempo necessario, domandandomi cosa fosse importante e cosa no, cosa tenere e cosa buttare e a cosa non possa fare a meno.
Fatta la cernita ho iniziato a per creare il mio nuovo mondo.
Qualcosa lo devo rompere ancora, magari solo levigarlo, perché la forma non è adatta a ciò che voglio ottenere, ma voglio salvare quel frammento e incastrarlo in altro.
Qualcosa scopro che funziona bene se messo in un altro posto.
Qualcosa resterà in frammenti, sullo sfondo.
Qualcosa è intatto, per fortuna.
Qualcosa si è perso.
Qualcosa si è ritrovato.
Qualcosa mi è toccato gettarlo via. Per alcuni cocci è stato facile, erano già sulla soglia per essere eliminati, per altri è stato straziante.
Qualcosa sta volando via, mio malgrado. Mi mancherà più di quanto non creda, ma non posso trattenere nessuno, né continuare ad inseguire, né restare come presenza in una situazione di cui difficilmente potrei fare parte. Magari, un giorno, ricostruiremo quei cocci, dandogli nuova forma.
In ogni caso: sono tutti cocci della mia vita precedente e anche i più inutili hanno un valore.
È un momento strano ed eccitante, Tutto è un nuovo e dinamico divenire, lanciato verso un futuro sconosciuto, in balia di un vento che non conosco.
Talvolta bisogna avere il coraggio di perdersi, per trovare la strada.
Una nuova vita prende forma e non so né cosa mi aspetti, né cosa verrà con me, né cosa riuscirò a costruire ed è tutto così meravigliosamente misterioso, che gettarsi, con in mano un cuore ardente dentro è una necessità, senza girarsi a guardare i pesi che non hanno più ragione di essere.
Marco Drvso
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