Il mito racconta che Rea e Crono ebbero 6 figli, nell'ordine: Estia, Demetra, Era, Ade, Poseidone e Zeus. Tra loro, le figure che trovo più interessanti sono Estia e Ade.
Estia, Vesta per i romani, pur essendo una dea potente e primogenita dei cronidi, compare in pochi miti. Ella è il fuoco e la civiltà, unica ad aver ceduto il proprio trono sull'Olimpo, per dedicarsi alle sue faccende. Una delle poche divinità ad avere potere su Zeus, che le ha concesso piena libertà, oltre ad una percentuale sulle offerte che i mortali tributano alle altre divinità (e tutti zitti!).
Il primo dei maschi è Ade, lo Zeus Katachthonios (Zeus oscuro o del sottosuolo), signore dell'oltretomba (regno scelto da lui) e possessore della kunée: l'elmo che rende invisibile e intangibile, con cui rubò le armi di Crono.
Ade, come Estia, non è uno dei 12 che siede sui troni alla corte di Zeus: ha il suo regno, non si interessa del mondo dei viventi e come Estia, non perde tempo con Afrodite ed Eros. Scordiamo la divinità gelosa e rabbiosa che descrive Hollywood: è un severo regnante, che svolge il suo compito con dedizione e imparzialità. Volendo tirare in ballo Aristofane, ha il regno in cui vivono i più grandi artisti, filosofi, eroi: che motivo ha di cercare in Terra qualcosa che inevitabilmente arriverà da lui? Al massimo si concede qualche gita, coperto dal suo elmo.
Secondo alcune versioni del mito, questo lo rende indigesto ad Afrodite. È l'unico immune al suo potere, oltre ad Estia e Atena, ma loro sono intoccabili (ci sarebbe la terza vergine, Artemide, come descritto da alcuni autori, ma basta leggere il mito per comprendere che sia chiaramente lesbica).
Altra divinità nel mirino di Afrodite è Kore, la dea della primavera, figlia di Zeus e Demetra (non entriamo nel merito dei rapporti di parentela tra le coppie divine). Demetra è follemente gelosa della figlia, al punto di imporle la castità. A pensarci, è curioso che la dea della natura, che di fatto ha preso il posto di Gea e Rea come grande madre, obblighi la figlia prediletta, la primavera, alla castità. Cosa c'è di più fecondo e promiscuo della primavera? Tutto ciò per la dea Cipride è un affronto.
Quale scherzo migliore può orchestrare, se non far colpire Ade da Eros, proprio mentre è sulla Terra, senza elmo, davanti a Kore?
Purtroppo, le frecce dello sgorbio alato sono potentissime.
Ade prova a resistere a quel desiderio inopportuno, ma presto cede e rapisce la giovane.
Vorrei ribadire, ancora una volta, che sono miti risalenti alla prima età del bronzo, è da idioti usare la nostra morale.
Qui il mito non è concorde. C'è chi dice che anche Kore è innamorata e il rapimento sia una fuga d'amore, chi descrive una situazione da sindrome di Stoccolma e chi parla di un netto rifiuto.
Demetra non trovando la figlia va alla sua ricerca, finché Elios, noto chiacchierone, le racconta la verità. Subito corre da Zeus a pretendere il rilascio della figlia, ma lui sceglie di tenersi fuori dalla vicenda: il cielo non può scontrarsi contro il mondo sotterraneo (trascuriamo le ben note qualità genitoriali di Zeus). Demetra, allora, gioca la sua carta: fa cadere le foglie dagli alberi, poi arrivare il gelo e fugge via. Rimando all'inno omerico, per le vicende che accadono in questa fase. Quel che interessa è che Gea rischia di morire e con lei tutte le creature viventi. Zeus deve intervenire e pretendere il rilascio della figlia.
Qui viene la parte più interessante, perché somiglia a tanti altri miti, anche di popoli lontanissimi.
Ade accetta di liberare Kore, che fino a quel momento non si è ancora nutrita e le dona un melograno, di cui Kore mangia solo 6 grani (3 per altre versioni), durante il tragitto. Quando torna tra le braccia della madre, accompagnata da Ecate, si scopre il fatto: mangiare il cibo del mondo oscuro condanna a restarvici.
In questo ricorda molto il mito di Izanage che va a salvare Izanami, a sua volta simile al mito di Orfeo, mentre la descrizione di Izanami nello Yomi è sovrapponibile a quella di Hella, etc.
Tocca a Zeus risolvere la situazione. Kore ha mangiato 6 grani, quindi resterà per 6 mesi nel regno di Ade e il resto dell'anno con sua madre. Nasce così l'alternarsi delle stagioni.
Per 6 mesi è Persefone, regina di Ade; per 6 mesi Kore, la primavera.
Per uno strano caso, il matrimonio è felice, nonostante l'alternanza tra marito e madre (in questo il simbolo della rinascita ciclica), la questione non troppo chiara di Menta e quella ancor più ambigua di Adone (altro mito di morte e rinascita ciclica), che mi piace immaginarla come una vendetta dei due coniugi su Afrodite.
Ancor più interessante è il mito orfico di Zagreo, figlio di Ade e Persefone, destinato a governare su tutto, che muore a causa di Era (convinta che sia l'ennesimo figlio di Zeus) e viene riportato in vita da Zeus col nome di Dioniso (la divinità cui Estia cede il proprio trono). Le assonanze con Osiride sono fortissime.
Ogni 6 mesi, Ecate si presenta a Kore/Persefone per condurla dal suo sposo o da sua madre. Oggi ha condotto Persefone da Ade, inizia la stagione del sonno della natura, la ripicca di Demetra. Il seme è sotto terra e risorgerà in primavera, quando Kore mostrerà il suo viso al Sole e Demetra, felice, riprende i suoi divini compiti.
Bentornato autunno.
Buon viaggio Persefone.
Marco Drvso
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